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La protesta del Parini per riaprire le scuole superiori

"La scuola non è un parcheggio, riapritele tutte", hanno chiesto gli studenti attivisti

“La scuola non è un parcheggio, riapritele tutte”. Questo il messaggio, scritto a caratteri cubitali su uno striscione, che gli studenti del Liceo Parini di via Goito, zona Porta Nuova, hanno voluto lasciare con la protesta a cui hanno dato vita mercoledì mattina.

L'iniziativa dei liceali si è svolta nell'ambito di un flashmob nazionale organizzato dal comitato Priorità alla Scuola per chiedere le riaperture delle scuole superiori e delle seconde e terze medie. Il comitato chiede, tra le altre cose, di destinare una parte importante del Recovery Plan al rilancio della scuola pubblica, di incrementare i fondi annui destinati all'istruzione, portando la spesa ai livelli della media europea (ovvero il 5% del Pil) e di ridurre il numero di studenti per classe.

“Il governo ha detto che dopo le vacanze di Pasqua gli studenti fino alla prima media torneranno in aula. Bene, ma anche noi dobbiamo rientrare - ha detto Alessandro Di Miceli, rappresentate d’istituto del liceo Parini per il collettivo Rebelde -. Il governo fa così per permettere ai genitori di parcheggiare i figli a scuola e andare al lavoro. Ma la scuola non è un parcheggio. La scuola è un luogo di formazione".

"Dobbiamo tornare tutti in presenza e si può fare - ha chiosato il liceale -. Domani ci troveremo al Piccolo teatro, in questo momento occupato, con compagni e con i docenti per discutere su come la scuola dev’essere riformata. Prima della fine dell’anno torneremo in aula”.

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