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Perché fuori dal Pirellone oggi c'era una bara

Il flash mob di Medicina democratica per denunciare la morte della sanità pubblica in Lombardia

"Dopo lunga agonia e per mano consapevole è venuto a mancare il sistema sanitario pubblico lombardo”. Sabato mattina fuori dal Pirellone si è tenuto il funerale, virtuale, della sanità lombarda. A celebrarlo sono stati medici e operatori sanitari di Medicina democratica e dagli attivisti del coordinamento lombardo per il diritto alla salute, che ha deciso di manifestare così tutta la propria contrarietà alla riforma sanitaria voluta dall'assessore al welfare, Letizia Moratti, per riscrivere la legger regionale. 

I camici bianchi hanno lasciato una bara proprio davanti alla regione con il necrologio affisso e un invito a partecipare all'ultimo saluto alla sanità pubblica rivolto a “tutti coloro che hanno beneficiato delle sue cure, sempre disinteressate”.

“Siamo qui per scongiurare che questa morte annunciata possa davvero verificarsi e che questo funerale, per ora soltanto virtuale, debba davvero essere celebrato - ha spiegato Marco Caldiroli, presidente di Medicina Democratica, fra le 57 associazioni aderenti al flash mob - perchè se la riforma Moratti verrà approvata, la sanità pubblica verrà affossata ancora di più, aprendo ai privati anche la medicina territoriale, case e ospedali di comunità, assistenza domiciliare integrata e le risorse del Pnnr verranno riciclate verso il profitto anziché a sostegno della salute pubblica. Il depotenziamento della sanità pubblica ha avuto effetti devastanti che le nostre comunità hanno pagato duramente con gli oltre 35mila morti di covid e gli infiniti disservizi che si sono verificati nel corso della pandemia e non solo”.

"Di fatto andremo verso il modello statunitense - gli ha fatto eco Vittorio Agnoletto, responsabile scientifico dell'osservatorio coronavirus - e i ricchi potranno curarsi ricorrendo a pagamento alla sanità privata mentre tutti gli altri dovranno arrangiarsi, aspettare mesi e mesi per avere una visita o un esame diagnostico e nel frattempo le patologie potranno evolvere. La possibilità di curarsi dipenderà dal proprio portafoglio e verrà nei fatti cancellato l'articolo 32 della Costituzione che stabilisce che il diritto alla salute è un diritto universale e le conseguenze saranno spaventose".

Nel corso del flash mob è stato sottolineato dai presenti che le discussioni e i contrasti nella maggioranza di centrodestra, emerse in questi giorni durante i consigli, non hanno niente a che fare con eventuali ripensamenti sull’ulteriore spinta alle privatizzazioni. “In gioco c'è la torta dei finanziamenti europei e sta scoppiando una guerra per bande su chi dovrà gestirla - ha detto Angelo Barbato del forum nazionale per il diritto alla salute - e infatti un emendamento di Forza Italia vuole sottrarre all’agenzia regionale per l’innovazione e gli acquisti, Aria, il controllo del malloppo e affidarlo all’assessorato della Moratti. Nei territori sta crescendo il malumore degli amministratori locali, anche di destra, a cui è stato sottratto il potere di intervenire sulla realizzazione delle case della comunità e dei servizi territoriali, già decisa dalla regione - ha concluso - con le localizzazioni identificate senza alcuna consultazione dei comuni e tanto meno della cittadinanza".

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