"Basta siamo stremati": protesta dei ristoratori milanesi davanti alla Regione

"Basta, siamo stremati". Questo il grido dei ristoratori e dei proprietari di locali milanesi che nella mattinata di martedì 9 marzo si sono radunati sotto Palazzo Lombardia per protestare contro il governo.

Al centro della manifestazione le risorse economiche - giudicate insufficienti per evitare il fallimento di migliaia di attività del settore - destinate da governo, regione e comuni al settore ristoranti, bar, pizzerie, pasticcerie, discoteche, pub, gelaterie e locali serali. 

"Al momento  - ha detto il ristoratore Alfredo Zini a nome dei molti colleghi in crisi - non abbiamo neanche i parametri su come verranno erogati (i ristori, ndr) se non vedere alcune bozze che nel giro di poche ore vengono smentite, per poi essere riproposte con modalità diverse ma che non specificano i miliardi di euro messi a disposizione del settore, ma che invece provocano ansia, delusione, incredulità e rabbia a noi imprenditori dopo aver perso mesi di lavoro importanti per salvare le nostre imprese".

I ristoratori e gli esercenti hanno criticato duramente anche le lunghe tempistiche per definire l'oggetto del nuovo pacchetto di aiuti per le imprese più colpite dalla pandemia. "Chiediamo a tutte le forze politiche che compongono la maggioranza di questo governo guidato dal professor Mario Draghi di approvare il decreto in tempi rapidissimi, così da poter salvare imprese e posti di lavoro - ha chiosato Zini -. Inoltre chiediamo a tutti i prefetti di intensificare i controlli perché in queste ultime settimane vediamo il dilagare di un abusivismo di massa".

I manifestanti hanno anche avanzato la richiesta di riformare la legge Bersani in favore di una moratoria che impedisca nuove aperture nel settore cosicché chi ha maggiormente patito le chiusure dell'ultimo anno possa ritornare a far rivivere la città quando l'emergenza sarà superata.