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Coronavirus, se la scuola diventa ingiusta: così chi era "indietro" resterà più "indietro"

L'allarme di prof e genitori. In piazza a Milano anche ActionAid contro le diseguaglianze

La paura, quasi la certezza, che le diseguaglianze così rischiano di aumentare. E la voglia, la necessità, di ricordare che l'istruzione è pubblica e che è il primo presidio di democrazia del Paese. Tutto perché la scuola che verrà, dopo l'emergenza Coronavirus, sembra non piacere davvero a nessuno. I dirigenti scolastici lo hanno detto nei giorni scorsi, gli amministratori regionali e locali - quelli lombardi in primis - lo hanno ribadito mercoledì e docenti e genitori lo ripetono ormai da giorni.

Alle 18 di giovedì proprio i prof, i genitori e i piccoli alunni saranno in piazza in oltre 60 città d'Italia, Milano compresa, per dire che loro una scuola così non la vogliono. Nel "mirino" ci sono le linee guida del "Piano scuola" del governo, tra aule miste con studenti di età diverse, lezioni più brevi, insegnanti "misti" - per accorpare il personale - e didattica mista a distanza e in presenza. 

“Da più di tre mesi chiediamo la riapertura della scuola a settembre in presenza e in sicurezza. Ora finalmente sappiamo che la scuola riaprirà il 14 settembre, ma non conosciamo ancora le modalità", ha spiegato Costanza Margiotta, docente ed esponente del comitato "Priorità alla scuola", che è promotore delle manifestazioni. "Ora inizia il countdown: tra 70 giorni ricomincia l’anno scolastico e per questo motivo il nostro grido in piazza sarà «Ora o mai più: spazio per la scuola, spazio alla scuola». Ci teniamo a ricordare che il 18 aprile abbiamo scritto una lettera alla ministra Lucia Azzolina, che non ha mai risposto. Anche dopo la manifestazione del 23 maggio in 19 città dal Governo non è giunto alcun segnale. Il 4 giugno – ha proseguito - la ministra Azzolina ha convocato sindacati, associazioni di genitori e studenti a partecipare a un incontro sulla scuola, purtroppo il comitato Priorità alla scuola non è stato invitato. Siamo molto soddisfatti – ha concluso la Margiotta - che 50 organizzazioni legate al mondo dell’educazione e dell’istruzione, dal nido all’università, aderiscano alla nostra manifestazione”.

Tra le associazioni in piazza ci sarà anche ActionAid, che della lotta alle diseguaglianze ne ha fatto una ragione d'essere. "La bozza di Piano scuola 2020/2021 presentata nelle ultime ore, se non subirà modifiche, avrà un impatto negativo su studenti, genitori e docenti: è forte il rischio di un aumento da settembre delle diseguaglianze educative e di una frammentazione a livello territoriale", hanno sottolineato dal gruppo. 

"Il piano non si fa carico della responsabilità politica della riapertura, delega questa responsabilità all’autonomia scolastica e territoriale e apre al rischio di esternalizzazione di un servizio pubblico che tale deve invece rimanere, fraintendendo il ruolo della comunità educante e delle collaborazioni tra scuole, istituzioni e terzo settore". La mobilitazione servirà quindi "per difendere i diritti delle bambine e dei bambini, e degli e delle adolescenti" perché la scuola è "il primo luogo di educazione, apprendimento e presidio di democrazia" e "solo qui possiamo prevenire e contrastare le diseguaglianze educative". Diseguaglianze che il Coronavirus rischia di rendere ancora più grandi. 

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