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Coronavirus, "Più test pungidito nelle scuole di Milano": la proposta di Palazzo Marino

Il parlamentino di Milano ha approvato un ordine del giorno proposto dal Dem Alessandro Giungi

Più test, più campioni analizzati tutto per capire fin dove ha colpito il coronavirus. È la proposta votata dal consiglio comunale di Milano che nella serata di lunedì 5 ottobre ha approvato un ordine del giorno, avanzato dal consigliere Dem Alessandro Giungi, per allargare la platea di scuole in cui utilizzare il test pungidito.

Il consiglio, più nel dettaglio, vuole "individuare altri istituti scolastici oltre ai 14 che già partecipano allo screening, consultando anche i 9 Municipi"; "di estendere anche al personale didattico e ATA lo studio di sieroprevalenza" e di "promuovere ulteriori e analoghi studi di screening".

Non solo, il testo votato dal parlamentino invita il sindaco e la giunta a "richiedere a Regione Lombardia di aumentare il personale USCA e i presidi in cui eseguire i tamponi dedicati alle scuole, al fine di integrare il percorso diagnostico per l'età 0-18 anni con test sierologici rapidi e tamponi molecolari e antigenici rapidi".

I test pungidito

I primi test pungidito sono stati eseguiti a settembre dal personale dell'ospedale Buzzi. L'equipe diretta da Gian Vincenzo Zuccotti ha processato circa 3mila cartoncini in una settimana (sui 6mila distribuiti) rilevando una positività del 3,2% tra gli alunni dai 3 ai 18 anni. La fascia d'età con positivà più alta (6%) è tra i 3 e i 6 anni.

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