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Giovedì, 25 Aprile 2024
Coronavirus

Coronavirus, col nuovo Dpcm si va verso un coprifuoco anticipato per evitare il lockdown

Il Dpcm dovrebbe ancora evitare il lockdown. Milano e la Lombardia sarebbero così 'salve'

Per il momento, secondo quanto emerso da un weekend di riunioni tra Governo, Regioni e Cts, sembre che il nuovo Dpcm di Giuseppe Conte e Roberto Speranza dovrebbe ancora evitare il lockdown totale ma anche quello territoriale. Milano e la Lombardia sarebbero così 'salve', benché, in particolare la città meneghina, resti in cima all'elenco delle zone più in difficoltà.

Il nuovo arriverà tra lunedì 2 e martedì 3 novembre. E porterà con sé il coprifuoco nazionale - non è ancora chiaro se dalle 18 o dalle 21 - fino al 4 dicembre. Questa è l'ultima mediazione sul lockdown prossimo venturo tra il governo e le Regioni sulla stretta che il presidente del Consiglio intende illustrare già lunedì alla Camera. 

Il nuovo Dpcm di novembre e il coprifuoco alle 21 in tutta Italia

Il tutto accade mentre il bollettino della Protezione Civile riporta 29.907 nuovi casi e 208 morti mentre continua ad aumentare la pressione sulle terapie intensive (così la situazione in Lombardia e a Milano). La riunione di domenica notte sul nuovo Dpcm anti Covid tra il premier e i capi di delegazione del governo è stata aggiornata a lunedì alle 8. Secondo le ultime indiscrezioni, in tutto il territorio nazionale, comprese le altre Regioni considerate a medio o basso rischio contagio, è previsto il coprifuoco alle 21 (in un primo momento si parlava delle 18). Bar e ristoranti saranno chiusi la domenica a pranzo; mentre i centri commerciali lo saranno sia il sabato che la domenica. Quanto alle chiusure aggiuntive, che eventualmente decideranno le Regioni, i rimborsi saranno a loro spese.

"Il Dpcm di domani andrà nella direzione del principio di proporzionalità e ragionevolezza che ha guidato le scelte fino ad ora, facendo leva su qualche misura come la limitazione agli spostamenti interregionali se non per ragioni indifferibili, di salute o di lavoro", ha detto il presidente del Consiglio Superiore di Sanità Franco Locatelli ieri sera a Che Tempo Che fa. Quali? ''Stiamo ragionando su un meccanismo differenziato, rapportato ai rischi di contagio e soprattutto di saturazione del sistema sanitario'', ha detto domenica il ministro della Cultura Dario Franceschini anticipando anche lo stop ai musei. 

Quali sono le Regioni più a rischio? In testa la Lombardia

  • Lombardia, Piemonte e Calabria, considerate dall'ultimo report settimanale dell'Iss Regioni a rischio alto con, rispettivamente, un indice Rt a 2,01 1,99 e 1,84, tanto da rientrare nel cosiddetto scenario 4; 
  • Poi ci sono le regioni a rischio moderato come Molise (Rt 2,01), Bolzano (Rt 1,92), Emilia Romagna (Rt 1,6) e Trento (Rt 1,56);
  • Inquadrate nello scenario 3 con rischio definito alto ci sarebbero poi Puglia (Rt 1,47), Sicilia (Rt 1,38) Toscana (Rt 1,19);
  • Rientrano nello stesso scenario ma con rischio considerato moderato: Friuli Venezia Giulia (Rt 1,47), Umbria (1,45) Lazio (1,43) Marche (1,35) e Campania (1,29);

Il governo sta lavorando no stop alla stesura definitiva del pacchetto. Per ora circolano solo indiscrezioni, con un unico punto fermo: fermale la curva il più possibile attraverso interventi più forti nelle regioni con maggiori contagi, prevedendo nel resto del Paese restrizioni più soft. Una strategia che scongiurerebbe per adesso un lockdown totale.

Il lockdown in Italia prossimo venturo

Secondo le ultime indiscrezioni il nuovo Dpcm di novembre le cui misure dovrebbero durare fino al 4 dicembre dovrebbe contenere un meccanismo automatico per i lockdown territoriali. Ovvero le Regioni e più in generale gli enti locali dovranno muoversi per dichiararlo nelle province o nelle aree metropolitane in cui l'indice Rt è superiore a 2 e gli ospedali sono in difficoltà oppure dove è pari a 1,5 e i nosocomi sono vicini al collasso. Nel Dpcm ci saranno anche misure che riguarderanno l'intero territorio nazionale, ovvero: 

  • lo stop ai movimenti tra regioni;
  • la chiusura dei musei, annunciata già ieri da Franceschini;
  • la didattica a distanza per tutte le scuole superiori e forse anche per gli alunni della terza media;
  • il possibile blocco totale di bar e ristoranti nelle zone più a rischio;

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