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Coronavirus

Le regole per le riaperture a Milano e in Lombardia in primavera ed estate

Se la Regione dovesse tornare zona gialla, da maggio potrebbe esserci un graduale ritorno alla normalità

L'ultimo decreto per l'emergenza pandemica scade a fine aprile e il 26 di questo mese anche a Milano e in Lombardia potrebbe segnare la prima data del graduale programma di riaperture di attività commerciali, ristoranti, locali e non solo.

Il cronoprogramma e le regole per le riaperture

Al momento prima di stabilire con esattezza le regole per uscire progressivamente dal lockdown, a livello nazionale si attendono i nuovi dati dell'Iss. In ogni caso, il cronoprogramma stabilito dal governo Draghi prevede che dal 26 aprile potranno essere ripristinate le zone gialle, se la Lombardia dovesse essere promossa in questa fascia di rischio epidemico, perciò, già dalla fine del mese si potrebbe tornare a far visita ad amici e parenti e spostarsi liberamente all'interno della Lombardia senza bisogno di autocertificazione.

All'inizio di maggio in tutt'Italia dovrebbero poter riaprire a pranzo i ristoranti; mentre l'ipotesi è che dalla fine di questo mese i negozi possano rimanere aperti anche di sera, con una possibile riduzione anche del coprifuoco, dalle 22 a mezzanotte. A partire da giugno, poi, oltre ai campionati Europei, dovrebbero poter essere consentiti anche gli spettacoli all'aperto (con capienza al 25-30%); piscine e palestra, invece, potrebbero tornare in attività dalla metà di questo mese. Dopo l'estate, quindi, anche nel capoluogo lombardo lo scenario, andamento pandemico permettendo, dovrebbe essere quello di una simil-normalità.

Piscine, palestre, bar e ristoranti

Nei giorni scorsi regione Lombardia aveva già espresso la volontà di riaprire piscine e palestre. Martedì, infatti, il consiglio regionale aveva approvato una mozione presentata da Franco Lucente, capogruppo di Fratelli d'Italia al Pirellone, che chiedeva un protocollo per far tornare a lavorare piscine, palestre e scuole di danza. La grande novità è che la regione ha aperto alla possibilità che siano le stesse strutture, attraverso i loro medici, a vaccinare personale e clienti così da accelerare il processo di ritorno alla normalità.

Per bar, ristoranti, pasticcerie e gelaterie sarebbero previste misure per rendere sostenibile l'apertura anche in presenza di lievi peggioramenti del quadro epidemiologico, a patto che si svolgano test di screening periodici per il personale non vaccinato. Ai locali si chiederebbe di far entrare i clienti solo con prenotazione, mantenere i due metri di distanza al chiuso e il metro all'aperto, di consumare al tavolo e di controllare il rispetto dell'obbligo di mascherina per i clienti che non sono seduti. 

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