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Scuola: pronto un altro ricorso al Tar contro didattica a distanza in Lombardia

Lo sta approntando un comitato di docenti e medici

Dopo il ricorso al Tar promosso dal comitato "A scuola" contro la didattica a distanza in Lombardia, risultato vittorioso, ne verrà presentato un altro da parte di un gruppo di docenti e medici raccolti nella pagina Facebook "Pillole di ottimismo". Il ricorso sarà presentato in Lombardia e in Campania.

La richiesta è la stessa del ricorso già presentato: sospendere l'ordinanza con cui la giunta di Attilio Fontana prolungava la chiusura degli istituti superiori fino al 24 gennaio. «Tramite le nostre ricerche, abbiamo dimostrato che la correlazione tra l'aumento dei contagi e l'apertura delle scuole, di fatto, non esiste», afferma Sara Gandini, portavoce del comitato e docente di infermieristica clinica alla Statale.

«Bisogna cominciare a interrogarsi sul ruolo delle scuole e sugli effetti che hanno le scelte che facciamo per le future generazioni. I ragazzi non possono essere sempre gli ultimi», aggiunge la docente: «Abbiamo dimostrato che i contagi avvengono prevalentemente tra insegnanti e insegnanti e che vengono fatti tantissimi test per il tracciamento».

Il Tar della Lombardia aveva accolto il primo ricorso ordinando la sospensione, fino al 15 gennaio, dell'ordinanza regionale con cui si prolungava la didattica a distanza. Regione Lombardia aveva però annunciato l'intenzione di opporsi, sottolineando che i Dpcm nazionali consentono alle Regioni di varare provvedimenti più restrittivi.

La decisione della giunta lombarda di prolungare la didattica a distanza per le scuole superiori è il frutto dell'analisi di alcuni dati sui contagi tra gli adolescenti che evidenziano "impennate" coincidenti con i periodi di apertura.

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