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Coronavirus

Vaccini in base al Pil, Beppe Sala (a colazione) contro Letizia Moratti: "Mi cadono le braccia"

Il sindaco posta una foto di lui a colazione e commenta le ultime vicende politiche

Pane, olio e polemiche. Il sindaco di Milano, Beppe Sala, interviene - senza troppi giri di parole - nella bagarre politica innescata lunedì sera dall'assessore al welfare lombardo, Letizia Moratti, che in una lettera indirizzata al commissario per l'emergenza sanitaria, Domenico Arcuri, ha chiesto che le dosi di vaccino venissero distribuite alle regioni anche in base al loro Pil

Martedì mattina, il primo cittadino di Milano ha postato sul proprio profilo Instagram una foto di lui seduto a tavola per la colazione e ha commentato le ultime vicende politiche, dal "caso Moratti" alla crisi di governo innescata dall'addio a Conte di Matteo Renzi. 

"Ci sono mattine in cui ti possono cadere le braccia. Il tuo Paese in preda a una crisi politica difficile da decifrare e nel momento sbagliato. La tua Regione che chiede l’assegnazione dei vaccini in base al Pil", ha scritto Sala senza nascondere la sua amarezza. Il sindaco ha però voluto concludere con un pensiero positivo e con una promessa: "Ma ora mangio pane e olio, bevo caffè e poi tornerò a lavorare e a cercare di essere - ha concluso - un politico e un uomo giusto. Buona giornata".

Contro le parole della Moratti si erano già scagliati il Movimento cinque stelle e il Pd in regione. "Questo merita una discussione immediata in Consiglio: i criteri elencati al momento ci sembrano discutibili se non discriminatori", aveva subito tuonato il capogruppo grillino al Pirellone, Massimo De Rosa. “Se è vero che l’assessore Moratti ritiene di chiedere che la distribuzione dei vaccini tenga conto del Pil prodotto, e stento a crederlo, è evidente che ci troviamo di fronte a un tentativo di distrarre l’attenzione dai problemi della gestione del covid in Lombardia", gli aveva fatto eco la dem Carmela Rozza. 

Al neo assessore al welfare lombardo, che ha preso il posto del "silurato" Giulio Gallera, aveva indirettamente replicato anche Roberto Speranza, ministro alla salute. "Tutti hanno diritto al vaccino indipendentemente dalla ricchezza del territorio in cui vivono - aveva scritto su Facebook l'esponente del governo Conte -. In Italia la salute è un bene pubblico fondamentale garantito dalla Costituzione. Non un privilegio di chi ha di più".

Dall'assessorato al welfare avevano poi tenuto a precisare che si richiedeva una "accelerazione nella distribuzione dei vaccini in una regione densamente popolata di cittadini e anche di imprese, che costituisce una dei principali motori economici del Paese“ e non una distribuzione in base al concetto di "ricchezza".
 

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