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Coronavirus

Milano è quasi in zona gialla, Beppe Sala: "Bene ma serve certezza sui numeri"

La città è a poche ore dalla zona con meno restrizioni, la zona gialla scatterà lunedì 1° febbraio

Milano e la Lombardia sono letteralmente a un passo dalla zona gialla ma il capitolo coronavirus, purtroppo, non è ancora stato archiviato. “Per la zona gialla sono contento come tutti, poi quello che pensavo rispetto alla gestione dei numeri l'ho detto — ha detto il sindaco di Milano a poche ore dall'atteso cambio di colore — chiaro che la qualità dei numeri è fondamentale e io ancora oggi vedo incertezza".

Il sindaco, a margine dell’evento in ricordo della deportazione degli ebrei di Milano, ha commentato: “Ci sono due modelli per poter governare la pandemia, o quello tedesco dove la Merkel decide e comunica agli Stati cosa devono fare, oppure il nostro sistema che è molto tecnico con 20 parametri che definiscono l'area di rischio - ha aggiunto -. Ma bisogna avere la certezza che i numeri che oggi vengono dichiarati sono numeri corretti. A ieri i contagiati a Milano mi pare che fossero 2441, voglio evitare che si vedano dei balzi incomprensibili”.

Zona gialla: tutto quello che si può fare

Nelle regioni in zona gialla sono consentiti tutti gli spostamenti, anche al di fuori del proprio comune di residenza, purché non si superino i confini regionali. Non servirà l'autocertificazione.

Resta, invece, il coprifuoco notturno, con il divieto di uscire di casa tra le 22 e le 5 del mattino, se non per "comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute", che andranno "provati" con l'autodichiarazione.

In zona gialla riaprono anche i bar, i ristoranti e tutti gli altri locali con il servizio al tavolo possibile fino alle 18. L'asporto sarà attivo fino alle 22, mentre la consegna a domicilio è sempre consentita. Aperti anche i negozi e i centri commerciali.

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