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Coronavirus

L'allarme dei medici: "A Milano è saltato il sistema di tracciamento dei casi covid"

Lo ha denunciato Maria Teresa Zocchi, consigliere dell'ordine dei medici di Milano, durante la commissione consigliare

A Milano è saltato per aria il sistema per tracciare i casi di coronavirus. "Il sistema è scoppiato. Siamo in un momento di tenuta del sistema assolutamente inesistente. Come Ordine dei medici due giorni fa abbiamo dovuto chiedere la chiusura il più presto possibile, perché ci rendiamo conto che potrebbe essere l'unico sistema per cercare di fermare il contagio". È quanto ha denunciato Maria Teresa Zocchi, consigliere dell'ordine dei medici di Milano e medico di medicina generale di Assago che nel pomeriggio di giovedì è intervenuta nelle commissione consiliare per fare il punto sulla situazione del Covid a Milano. Situazione che era già fuori controllo a fine ottobre dato che erano lievitate le attese per i tamponi.

"Io nel mio lavoro quotidiano in questo periodo inserisco nella sorveglianza dai 15 ai 20 nuovi casi al giorno, che sono tantissime persone per un medico di famiglia — ha proseguito Zocchi —. Fortunatamente non sono tutti casi gravi, che richiedono il ricovero, ma sono tutti casi positivi: intere famiglie in cui nel giro di 3-4 giorni si positivizzano tutti".

Negli ultimi giorni la pressione sui medici di base è aumentata notevolmente: "Abbiamo a casa persone in attesa di ricovero che inviamo al pronto soccorso e pazienti con rischio moderato che facciamo fatica a gestire a casa, perché non riusciamo a fare diagnosi. E' partito completamente il sistema del tracciamento, non è più possibile metterlo in pratica, perché Ats non riesce a star dietro ai controlli dei tamponi".

Il problema dei controlli

A Milano e hinterland il problema più grosso è quello sui controlli delle persone a cui è stato diagnosticato il virus: "Ho gente da venti giorni bloccata al domicilio con positività del tampone, che deve controllarla, ma sistematicamente non viene chiamata da Ats — ha dichiarato la dottoressa —. Anche se avrebbero diritto a una data con tampone in prenotazione, si fanno code code mostruose da terzo mondo nei drive through del San Carlo e del San Paolo".

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