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Coronavirus, pronta l'altra terapia intensiva frutto delle donazioni record al San Raffaele

La realizzazione di entrambe le terapie intensive è stata resa possibile grazie alla generosità di migliaia di donatori.La raccolta fondi è stata lanciata dal Chiara Ferragni e Fedez

Da martedì verranno accolti i primi pazienti nella seconda terapia intensiva allestita all’interno di una tensostruttura normalmente utilizzata come campo sportivo dell’Università Vita-Salute San Raffaele. Si tratta del secondo ospedale 'da campo' costruito anche grazie alla raccolta fondi lanciata da Fedez e Chiara Ferragni.

Seppur situate a poche centinaia di metri dall’Ospedale San Raffaele, le nuove terapie intensive saranno due unità operative attrezzate con le più moderne tecnologie disponibili, così da assistere in totale autonomia i pazienti che si trovano in gravi condizioni a causa dell’infezione da Coronavirus. 

Le due nuove terapie intensive del San Raffaele

Le due terapie intensive sono infatti già complete di Tac, archi radiologici, e della tecnologia ECMO, meglio conosciuta come la macchina cuore-polmone. Solo pochi centri ospedalieri italiani sono dotati di questa tecnologia che supporta le funzioni vitali del paziente mediante la circolazione extracorporea, consentendo di mettere a riposo cuore e polmoni. Una tecnologia quindi fondamentale per quei casi estremi di pazienti con polmonite Covid, le cui condizioni non migliorano neanche attraverso la ventilazione artificiale. 

La realizzazione di entrambe le terapie intensive è stata resa possibile grazie alla generosità di migliaia di donatori che hanno consentito di coprire gli ingenti costi: 4 milioni e settecento mila euro per la prima terapia intensiva, con 14 posti letto, e 3 milioni di euro per la seconda, con 10 posti letto. Partiti dall’inizio dell’emergenza con 4 posti letto, oggi è salito a 60 il numero dei posti letto di terapia intensiva dell’Ospedale San Raffaele.

“Un ringraziamento doveroso va a tutti i nostri donatori che con la loro generosità hanno contribuito a dare una possibilità di guarigione in più ai molti pazienti in gravi condizioni, così come a tutti coloro che lavorando giorno e notte hanno consentito l’apertura delle due terapie intensive in tempi record. In questa battaglia i grandi ospedali lombardi hanno un ruolo chiave nell’assistenza a tutti i pazienti Covid. L’Ospedale San Raffaele e tutto il Gruppo San Donato sono in prima linea fin dall’inizio dell’emergenza, mettendo a disposizione del servizio sanitario regionale la propria competenza medico scientifica e un’organizzazione che ci rende particolarmente reattivi anche nelle grandi emergenze” ha dichiarato Elena Bottinelli, amministratore delegato dell’IRCCS Ospedale San Raffaele.

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