rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Coronavirus Bicocca

Grazie alla Bicocca di Milano nuove scoperte su cause delle forme più gravi di covid

Alla base dello studio il progetto Storm

Individuare nuove cause all’origine delle forme più gravi di malattia scatenata dal covid, fornendo importanti spunti terapeutici per intervenire tempestivamente evitando esiti fatali. Questo l'obiettivo dello studio realizzato anche grazie all'università Bicocca di Milano.

Il grande archivio 'Storm' dei pazienti covid - coordinato dall'Università di Milano-Bicocca in sinergia con l'Asst di Monza -  è alla base di una ricerca che suggerisce nuove prospettive per gli interventi terapeutici. I risultati dello studio, pubblicati il 19 agosto, sulla prestigiosa rivista Science Immunology, potranno avere importanti ricadute anche nella gestione clinica della malattia.

Un consorzio internazionale di ricercatori - coordinati dal National Institute of Allergy and Infectious Diseases (Niaid), dalla Rockefeller University (New York) e dalla Università di Parigi - ha descritto il ruolo essenziale degli interferoni nella corretta risposta immunitaria alla malattia: soggetti che presentano anticorpi che neutralizzano tali molecole (autoanticorpi) o difetti genetici che ne condizionano l’espressione, tendono a sviluppare forme particolarmente gravi di malattia.

Questi risultati aiutano a capire perché le persone più anziane sono anche le più esposte ad eventuali forme più severe della malattia. In questo studio è risultato prezioso il contributo fornito dall’Università Milano-Bicocca e dall’Asst Monza. Ateneo e nosocomio hanno contribuito attraverso il progetto 'Storm, Studio osservazionale sulla storia naturale dei pazienti ospedalizzati per Sars-Cov-2', un archivio elettronico di dati clinici, diagnostici e terapeutici relativi ai pazienti contagiati  ricoverati al San Gerardo.

Lo studio è coordinato da Paolo Bonfanti, professore di Malattie infettive di Milano-Bicocca e implementato dall’ufficio Bicocca Clinical Research Office (BiCro). Per la ricerca pubblicata su 'Science Immunology', in particolare, è stato fondamentale l'apporto della raccolta del materiale biologico residuo derivante da tamponi e prelievi dei pazienti, coordinata su iniziativa di Andrea Biondi, professore di Pediatria di Milano-Bicocca.

“Questi studi sono la prosecuzione di un progetto di ricerca internazionale iniziato dagli esordi della pandemia - affermano Paolo Bonfanti e Andrea Biondi - volto a studiare le cause alla base dell’estrema multiformità della malattia, che può manifestarsi con uno spettro che varia dall'infezione asintomatica alla morte rapida. Da tempo le ricerche si sono concentrate sulle cause genetiche di tali diversità ed in particolare sul ruolo di alcune proteine prodotte dalle cellule del sistema immunitario, come gli interferoni, che condizionano la risposta favorevole al covid”.

Negli studi pubblicati su Science Immunology gli autoanticorpi che neutralizzano gli interferoni di tipo I aumentano di prevalenza oltre i 60 anni, e sono alla base di circa il 20% di tutti i casi fatali covid. Il dato molto importante che emerge dalla ricerca è che la presenza di autoanticorpi precede l’insorgenza di Covid-19.

Questi risultati potranno aiutare anche ad intervenire in campo terapeutico. “La ricerca degli anticorpi anti-inteferone potrebbe divenire un test di screening vista la discreta frequenza di questi autoanticorpi nella popolazione generale con il progredire dell’età - spiegano i due specialisti -. In secondo luogo, i pazienti con autoanticorpi contro l’interferone di tipo I dovrebbero essere vaccinati contro covid  prioritariamente. Ed infine, in caso di infezione le persone non ancora vaccinate in cui fosse rilevata la presenza di questi autoanticorpi, dovrebbero essere ricoverate in ospedale per una corretta gestione clinica. Il trattamento precoce con anticorpi monoclonali potrebbe essere somministrato in questi pazienti prima che compaiono sintomi di polmonite da coronavirus”.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Grazie alla Bicocca di Milano nuove scoperte su cause delle forme più gravi di covid

MilanoToday è in caricamento