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Coronavirus, scuole in bilico per settembre: "Governo in ritardo, così lezioni a rischio"

L'allarme del Pirellone: "Linee guida sulla scuola in ritardo. Prezzo troppo alto per studenti"

La Regione boccia il governo sulla scuola. Il tema sul tavolo è la riapertura delle lezioni in aula dopo lo stop di febbraio per l'emergenza Coronavirus e, secondo il Pirellone, da Roma i passi fatti sono ancora decisamente troppo pochi, con le prime linee guida - ancora provvisorie, ma già bocciate anche dai presidi italiani - che non sembrano piacere troppo in Lombardia. 

"La diffusione delle linee guida sulla scuola, ancora da approvare in Conferenza delle Regioni, arriva in ritardo per assicurare l'ordinata partenza del prossimo anno scolastico e formativo 2020-2021", è il campanello d'allarme fatto suonare mercoledì dalla giunta per bocca del presidente Attilio Fontana e dell'assessore all'istruzione, Melania Rizzoli. 

"Attuare incisive misure di cambiamento organizzativo dell'organizzazione scolastica in così poco tempo sarebbe già stato difficile in tempi ordinari. Figuriamoci in un periodo così particolare, dopo una pandemia mondiale in cui la scuola sta pagando un prezzo troppo alto per gli studenti e le loro famiglie", hanno sottolineato i due amministratori lombardi, lasciando intendere a chiare lettere che la partenza del nuovo anno scolastico così resta in dubbio.

"Per questo - ha proseguito la Rizzoli - abbiamo già preso contatto con il direttore scolastico regionale della Lombardia. La nostra intenzione è di proporre una sorta di 'Conferenza dei servizi' per declinare quanto sarà approvato dalla Conferenza delle Regioni in chiave lombarda, che dovrà tenere conto delle nostre caratteristiche distintive, dell'importante presenza di scuole paritarie da sempre sostenute con il nostro sistema di finanziamento della libera scelta educativa e di un robusto sistema di istruzione e formazione professionale".

"A voler cercare aspetti positivi, possiamo solo dire che - ha aggiunto l'assessore - che riteniamo corretto esaltare l'autonomia di questo settore lasciando ai dirigenti scolastici la più ampia possibilità di azione. Attribuire responsabilità - hanno concluso Fontana e Rizzoli - richiede anche la messa a disposizione di risorse e mezzi per esercitarla. Invece le risorse straordinarie previste dal 'Decreto Rilancio' non sono ancora certe. Ci troviamo di fronte ad uno scenario fosco che non può lasciarci sereni".
 

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