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Scuole a Milano, l'assessore: «Riscrivere le norme. Saranno utili i grandi edifici scolastici del Novecento»

A settembre inizierà la "scuola del distanziamento". Per Paolo Limonta, assessore all'edilizia scolastica, servono subito fondi governativi

L'emergenza sanitaria da Covid-19 pone questioni anche per quanto riguarda la scuola del futuro. Da ricostruire e ripensare. Ne ha parlato, domenica 10 maggio, l'assessore all'edilizia scolastica del Comune di Milano, Paolo Limonta, chiedendo al sindaco Beppe Sala di fare pressione sul Governo per ottenere fondi specifici e subito utilizzabili. Ma anche per riscrivere rapidamente la normativa dell'edilizia scolastica, che risale al 1975.

«A settembre dobbiamo fare ripartire la scuola del domani», commenta Limonta: «Una scuola ancorata al. territorio, che interagisce con le altre situazioni territoriali, per espandersi al di fuori delle mura scolastiche». Per l'assessore, a Milano sono particolarmente problematiche le strutture create negli anni Sessanta e Settanta, principalmente asili nido e scuole materne, giunte a fine vita teorico negli anni Novanta ma ancora in uso. 

Si tratta di strutture relativamente piccole e con spazi non facilmente incrementabili. Diverso invece il caso delle scuole costruite all'inizio del XX Secolo, molto grandi e con spazi comuni sottoutilizzati. Per Limonta diventeranno una vera e propria risorsa da settembre, quando si dovrà creare la "scuola del distanziamento".

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