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Coronavirus

I negozi dei centri commerciali vogliono riaprire nei weekend. Serrande abbassate per protesta

Il flash mob, in tutta Italia, alle undici di mattina di martedì, per alcuni minuti

Singolare protesta dei negozi all'interno di 1.300 centri commerciali di tutta Italia martedì mattina per protestare contro la disposizione anti covid che prevede, nei weekend, all'interno dei "mall", la chiusura dei negozi non essenziali. "Chiudiamo perché vogliamo riaprire", scrivono in una nota le organizzazioni di categoria spiegando la protesta: una "serrata" contemporanea di pochi minuti, alle undici di mattina, che ha interessato circa 30 mila tra negozi e supermercati, che danno lavoro a circa 780 mila persone.

"Nel nostro centro commerciale - dichiara Mauro Mario Ferrari, direttore di Milanofiori ad Assago - il 40% dei cento negozi è gestito da imprenditori locali, con un indotto tra diretto e indiretto che garantisce mille posti di lavoro. Milanofiori, inoltre, con i suoi otto milioni di visitatori l’anno, rappresenta una vera e propria piazza urbana, destinazione non solo per lo shopping ma anche per le numerose attività di ristorazione e leisure, nonché per i molteplici servizi rivolti alla cittadinanza. Il tutto condotto con i più elevati standard di sicurezza".

La protesta, una specie di flash mob, è stata indetta da Ancd-Conad, Confcommercio, Confesercenti, Confimprese, Cncc–Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali e Federdistribuzione. Ad aprile l'esecutivo aveva previsto, dal 15 maggio, la possibilità di aprire i centri commerciali, i parchi commerciali e le strutture analoghe anche il sabato e la domenica nelle zone gialle. Ma questa previsione è stata eliminata nel testo definitivo del decreto sulle riaperture del 22 aprile. 


   

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