Covid, lo sfogo della soccorritrice: 'Ci avete chiamato eroi, ora ho paura di voi, non dormo'
Le parole di Giorgia, giovane soccorritrice a Milano: "Di notte non dormo, ora ho paura"
"Di notte non dormo perché ho paura di dover tornare a stare sola". È tutto qui, rinchiuso in tredici semplici parole, l'incubo di Giorgia, una giovane soccorritrice a Milano che da mesi infiniti ormai combatte faccia a faccia col coronavirus, il mostro che ha stravolto la vita sua e di tutta Italia.
Giorgia è tra chi nei mesi scorsi è diventato eroe, angelo col camice e adesso ha paura. Di nuovo. Ora che il covid sta ricominciando a correre ha il timore di finire di nuovo all'inferno. Così ha preso il suo telefono e ha affidato al suo profilo social uno sfogo che in poche ore è diventato virale. Un messaggio semplice, diretto, sentito per educare più che per sgridare.
"Questa sono io alla dodicesima ora di lavoro. Vestita esattamente come 4 mesi fa, mentre vi lamentavate tutti dell'economia che andava a rotoli e stremavate i vostri cani per fare 10 minuti di passeggiata", le sue parole accompagnate a un'immagine di lei completamente bardata per un intervento. "Sono io che guardo le foto e i video della vostra movida e di notte non dormo perché ho paura di dover tornare a stare sola, lontana dalla mia famiglia perché faccio un «lavoro rischioso». Ho paura di dover combattere la vostra ca*** di ignoranza, e il vostro spietato coraggio di vedermi quando chiamate l'ambulanza e dirmi che non riuscite a tenere la mascherina per 2 ore di viaggio in treno perché andate in «iperacidosi»".
"Stiamo tornando a indossare queste tute troppo spesso"
"Ho paura dell'ignoranza più di quanto abbia paura del virus - ha continuato -. Perché per 4 mesi ho visto colleghi stanchi, mi sono addormentata senza mangiare per 3 sere di fila, ho trattenuto la pipi anche per 10 ore, perché non potevo togliermi la tuta in tyvek. Ho paura di voi, che ci avete chiamati «eroi», ma adesso vi siete già dimenticati dei segni sulla nostra faccia di quella ca*** di mascherina che portate come braccialetto", ha concluso.
Il suo sfogo è stato raccolto e condiviso anche da Mediolanum soccorso, l'associazione per cui lavora che ne ha approfittato per ricordare a tutti che la lotta al covid è tutt'altro che vinta e che servono ancora i comportamenti giusti da parte di tutti. "Una nostra dipendente, sperando che le sue parole possano venire ascoltate. Oramai non c'è più una guerra da vincere, solo tante battaglie da portare avanti, limitando le perdite. Senza mai abbassare la guardia", hanno scritto dalla Onlus.
"È una situazione, questa che stiamo vivendo in prima persona, che non ci piace, ci infastidisce, ci fa sentire ancora un pò impotenti, ma che facciamo col cuore e con la stessa passione, che ci ha fatto iniziare questo percorso. Non abbassiamo la guardia - hanno ribadito - e dovreste farlo anche voi, anche perché la tregua è stata al limitare d'essere fittizia".