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Coronavirus

Terza ondata Covid: ospedali sotto stress come nel 2020, ma la svolta sembra vicina

Negli ospedali della Regione ci sono più pazienti rispetto a un anno fa, ma la situazione potrebbe cambiare a breve

Marzo 2020, marzo 2021. È passato un anno dal momento più buio della pandemia. E guardando i numeri dei ricoveri gli ospedali sembrano essere sotto stress proprio come nello stesso periodo del 2020. Ma fortunatamente la terza ondata  non è una fotocopia della prima: i numeri sono più alti, ci sono più contagi (emergono perché si fanno più tamponi), ma c'è anche più consapevolezza e ci sono più protocolli. Non solo: c'è un vaccino e (una piccola) parte della popolazione è immune al virus (nella nostra regione sono state inoculate circa un milione e 61mila dosi di farmaco; quasi 337mila  persone hanno completato il ciclo). 

La pressione sugli ospedali della Regione, invece, è particolarmente alta, superiore rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Non è un'impressione, è una certezza che emerge confrontando i dati che quotidianamente vengono resi noti dal Ministero della Salute con il consueto bollettino. Ma se a marzo 2020 la situazione era drammaticamente peggiorata nella seconda metà del mese forse quest'anno qualcosa è destinato a cambiare.

Abbiamo confrontato i dati del 15 marzo 2020 con quelli di ieri. Bene, l'anno scorso negli ospedali della Lombardia c'erano 6.267 pazienti covid (767 in terapia intensiva, 5.500 nei reparti). Un anno dopo, il 15 marzo 2021, la situazione — a prima vista — sembra essere persino più grave: 6.926 pazienti covid nelle strutture sanitarie della regione (728 in terapia intensiva e 6.198 nei reparti).

I numeri sono più alti ma questo perché quando è iniziata la terza ondata (fine febbraio 2020) le strutture sanitarie ospitavano già circa 4.100 pazienti. Guardando il numero dei ricoveri giornalieri ci si accorge che la situazione sembra essere più "sotto controllo" (per quanto possa essere sotto controllo una pandemia): se dal 1° al 15 marzo 2020 mediamente venivano ricoverate 395 persone al giorno, nello stesso periodo del 2021 la media è di 158. Tradotto? L'onda di piena è arrivata ma ha meno forza.

Cosa succederà nei prossimi giorni

La vera incognita è capire come si muoverà l'epidemia nei prossimi giorni. Secondo Davide Tosi, ricercatore all'Università dell'Insubria, esperto di Big data e amministratore della pagina Facebook Predire è meglio che curare la situazione non dovrebbe peggiorare nei prossimi giorni, anzi. In pratica, secondo l'esperto, la Lombardia sarebbe già al picco della terza ondata. "Come avevamo ampiamente previsto 10 giorni fa, Regione Lombardia è ormai chiaramente al picco dei contagi giornalieri normalizzati (dato reso indipendente dai tamponi effettuati giorno per giorno, ndr), altra ottima notizia che ci porterà alla flessione dei trend di salita delle ospedalizzazioni e TI nei prossimi 3-4 giorni".

Galli: "Bisogna vaccinare"

"Serve vaccinare, vaccinare, vaccinare. Soprattutto in questo momento in cui la pandemia impenna verso l'alto: ciò che importa sopra ogni cosa è proteggersi. È fondamentale cercare di fermare una terza ondata, potente, che farà molti morti e che, in larga misura, è già partita", ha detto sabato 13 marzo Massimo Galli, responsabile del reparto malattie infettive dell'ospedale Sacco di Milano.

Per fermare questa ondata e per "evitare le chiusure che sono dolorose per tutti" serve "vaccinare molte persone". E abbiamo bisogno di tutte le armi disponibili".

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