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Giovedì, 28 Marzo 2024
Coronavirus

Lockdown a Natale e a Capodanno per evitare la terza ondata come in Germania: l'ipotesi

"Se a dicembre i comportamenti non saranno rigorosi, il rischio della terza ondata è certo". Lo ha detto il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri sull'ipotesi di allentare le restrizioni

Dopo un giorno di libertà più o meno nazionale, con gran parte dei territori in zona gialla, inclusa Milano e la Lombardia, il governo valuta un irrigidimento delle misure anticontagio nei giorni festivi e prefestivi: quindi le feste di Natale e Capodanno. Sarà forse anche colpa del fatto che in molte città domenica 13 dicembre ci sono stati assembramenti per negozi e aperitivi, sarà anche perché a livello internazionale - vedi in Germania - si sceglie di puntare alla prudenza con lockdown totali. Fatto sta che l'idea è quella di rendere tutta l'Italia zona rossa o arancione nelle giornate più a rischio, permettendo però un allentamento per i piccoli Comuni. Si valuta una deroga che dia, a chi abiti in paesi sotto i 5000 abitanti, la possibilità di spostarsi entro i 30 chilometri.

Video: assembramenti in zona movida a Milano

È quanto si apprende da fonti di governo al termine della riunione dei capi delegazione, domenica 13. L'ipotesi è adottare norme omogenee in tutta Italia, con un irrigidimento delle disposizioni come annunciato anche dalla Merkel in Germania, per evitare la terza ondata. Le regole attuali, quelle che vietano gli spostamenti anche tra comuni nei giorni di festa, sono state introdotte per evitare che i festeggiamenti possano far impennare la curva dei contagi.

In questi giorni si assiste a un calo moderato della curva epidemiologica, ma i segnali non sono buoni. E il pericolo di una terza ondata nei primi mesi del 2021 è sempre dietro l'angolo. Le regole sugli spostamenti sono troppo rigide? Il tema è da giorni al centro della discussione all'interno del governo. Allo stato attuale le restrizioni agli spostamenti tra regioni e comuni inserite nel decreto legge 2 dicembre n. 158 e nel Dpcm 3 dicembre prevedono che:

  • dal 21 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021 saranno vietati gli spostamenti tra regioni diverse;
  • il 25 e il 26 dicembre 2020 e il primo gennaio 2021 saranno vietati anche gli spostamenti tra comuni diversi (salvo che per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute);
  • sarà sempre possibile, anche dal 21 dicembre al 6 gennaio, rientrare alla propria residenza, domicilio o abitazione.

Il divieto di spostamento il 25 e il 26 dicembre e il primo gennaio deciso dal governo con il decreto legge 2 dicembre n. 158 e con il Dpcm 3 dicembre potrebbe avere una deroga per i comuni più piccoli in base ai chilometri o ai confini provinciali, oppure sarà limitato ai municipi con un certo numero di abitanti. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte non ha però ancora deciso quale strumento legislativo verrà utilizzato per introdurre la deroga, anche se ieri si è sbilanciato sulla possibilità che sia il Parlamento a modificare il decreto legge in via di conversione. Ma i tempi per un'operazione del genere sono molto stretti. Anzi, secondo alcuni non ci sono proprio.

"Troppi casi, no agli spostamenti tra comuni a Natale"

"Non vedo nei numeri, a oggi, la sicurezza per poter riaprire. Abbiamo ancora troppi decessi, il che significa che i contagiati delle scorse settimane erano molti di più. Il rischio è troppo alto". Lo ha detto il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri sull'ipotesi di allentare le restrizioni in vista delle festività. Francesco Boccia, ministro degli Affari regionali, è stato chiaro: "Se vogliono rimuovere o cancellare o allentare i vincoli agli spostamenti in tutti i comuni italiani a Natale ci troveranno contrarissimi, a me e anche Speranza. Se vogliono chiarimenti per i piccoli comuni interni, il Parlamento ha i mezzi per farlo", ha ribadito a Skytg24.

"Siamo ancora nella fase più critica e se a dicembre i comportamenti non saranno rigorosi, il rischio della terza ondata è abbastanza certo. L'appello agli italiani è dunque quello di rispettare le regole e mantenere il massimo di attenzione".

Ed è un punto di vista condiviso anche dall'Istituto superiore di sanità. "No agli allentamenti su misure e mobilità" o ci sarà "un'inversione della tendenza". Per questo saranno necessari "tutti gli sforzi" possibili nel periodo di Natale. Mentre si discute dell'ipotesi di modificare le misure relative agli spostamenti tra comuni a Natale, arriva il monito del presidente della Istituto superiore di sanità (Iss), Silvio Brusaferro, durante la conferenza stampa sull’analisi dei dati del monitoraggio regionale Covid-19 della cabina di regia del ministero della Salute e Iss.

"Si sta progressivamente riducendo il numero di nuovi casi in Italia e in Europa. La tendenza è alla decrescita ma il numero è ancora significativo. L’elevata incidenza e l’attuale forte impatto sui servizi sanitari - spiega l'esperto - richiedono di essere molto cauti, di evitare di ridurre in maniera significativa le misure di mitigazione, comprese quelle sulla mobilità. La situazione epidemiologica rimane grave e si raccomanda che una modulazione delle misure di mitigazione nelle regioni e nelle province autonome eviti di rilassare le misure stesse e il livello di attenzione" perché si rischia "una rapida inversione della tendenza. Dobbiamo evitare che il rilassamento delle misure adottate in questi giorni comporti una ricrescita dei nuovi casi", sottolinea Brusaferro, per il quale "nel periodo delle feste dobbiamo fare tutti gli sforzi per avere all’inizio del prossimo anno un numero di nuovi casi significativamente più basso di quello attuale, che è troppo elevato".

I numeri nelle regioni italiane e l'indice Rt

"In tutte le regioni italiane - ha ribadito Brusaferro - c'è una decrescita, in alcune più lieve e in altre più stabile, ma l'incidenza dei casi declinata a 14 giorni è 455 casi per 100mila abitanti e a 7 giorni è scesa a 193 casi per 100 mila abitanti. Sono numeri ancora alti che dimostrano come è ancora lontana la nostra possibilità di muoversi dalla mitigazione al contenimento". L'indice Rt, spiega quindi Brusaferro, "è sotto l'1 in tutte le regioni tranne una. Poi la maggior parte delle regioni sono con la classificazione complessiva del rischio moderata, alcune bassa e 4 bassa".

Decrescita anche "dell'occupazione dei posti letto in area medica e in terapia intensiva. In molte regioni - continua - registriamo una probabilità bassa di raggiungere la saturazione a 30 giorni nei posti letto ordinari e di terapia intensiva, mentre nelle settimane scorse era molto più alta. Ma c'è ancora un fortissimo impegno dei servizi sanitari".

Deroga al divieto di spostamento a Natale e a Capodanno

L'alternativa (in direzione opposta) è la deroga al divieto di spostamento a Natale e a Capodanno. L'eventuale deroga al divieto di spostamento tra comuni il 25 e il 26 dicembre e il primo gennaio varrà soltanto per i municipi più piccoli (al di sotto dei cinquemila o dei 15mila abitanti) e arriverà preferibilmente con un voto del Parlamento, ma respingendo la mozione del centrodestra che verrà discussa mercoledì e che vuole la libertà di movimento per tutti. Questo è l'orientamento del presidente del Consiglio Giuseppe Conte e del governo, che ha visto schierati in prima linea il ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia e quello della Salute Roberto Speranza, spalleggiati dall'Istituto Superiore di Sanità. 

L'esecutivo al contrario pensa se non sia necessario compensare le deroghe al divieto di spostamento con ulteriori limitazioni alle aperture dei negozi nei giorni di Natale, Santo Stefano e Capodanno. Sul tavolo ci sono in teoria ancora tre ipotesi: 

  • consentire gli spostamenti tra comuni confinanti; 
  • consentire gli spostamenti soltanto da e verso i comuni più piccoli (con limite a cinquemila o 15mila abitanti);
  • consentire gli spostamenti soltanto in ambito provinciale o attraverso un raggio di 20 chilometri. 

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