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Milano, sit-in degli studenti: ad alcuni messa una nota di demerito. Le richieste: «75% di dad»

La manifestazione era stata organizzata dagli studenti del Volta: altri, di altre scuole, hanno partecipato ricevendo una nota per "ambiente non idoneo a studiare"

La protesta dei liceali dello scientifico Volta, davanti alla sede della giunta della Lombardia, seduti a studiare o seguire le lezioni con il tablet e il celluare, contro la didattica a distanza al 100 per 100 nelle scuole superiori, ha portato a qualche effetto "collaterale": note di demerito a due studenti non del Volta che hanno partecipato al sit in, silenzioso e ordinato.

Il loro preside ha giudicato "non idoneo" il luogo prescelto quella mattina per studiare a distanza, prendendo alla lettera la circolare regionale che, appunto, parla di spazio idoneo a seguire le lezioni e concentrarsi. Una decisione sconcertante anche per gli studenti del Volta, che erano in grande maggioranza al sit in (organizzato da loro) e che non hanno invece ricevuto alcuna nota di demerito dal loro dirigente scolastico.

Il fatto è stato reso noto dall'Uds, Unione degli studenti, che ovviamente prende posizione netta contro la nota di demerito. E fa notare che la didattica a distanza, al proprio domicilio, spesso impone agli studenti di "concentrarsi" in luoghi per niente idonei, come una casa con altre persone senza una stanza per stare da soli. 

Le richieste degli studenti del Volta

Intanto gli studenti del Volta, dopo il sit in, hanno consegnato una lettera aperta ai vertici di Regione Lombardia nella quale spiegano, tra l'altro, che,  secondo il Ministero della Salute, solo il 3,8% dei focolai si origina a scuola e, dopo l'estate, i dirigenti scolastici «si sono adoperati per stabilire le misure necessarie a garantire il rientro in sicurezza a settembre»; chiedono quindi che ci si concentri a verificare se e chi non rispetta le prescrizioni, piuttosto che chiudere tutte le scuole. 

Riguardo alla critica sul fatto che è più che altro nel tragitto casa lavoro che si contrae il virus, gli studenti aggiungono: «E' sufficiente prendere i mezzi pubblici per accorgersi che di irresponsabili che non indossano la mascherina ce ne sono sia di 15, sia di 40, sia di 70 anni. Secondo quale giustizia dobbiamo essere noi a pagare per tutti?».

Gli studenti del Volta chiedono che la Regione si adegui al successivo Dpcm, che stabilisce la didattica a distanza per il 75% dell’orario scolastico, «lasciando al limite ai singoli istituti la decisione di aumentare questa percentuale e permettendo a questi di organizzarsi come meglio ritengono».

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