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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Coronavirus

No, non c'è uno studio del Niguarda che collega il vaccino anti covid alla miocardite

Un comunicato in vista del convegno nazionale di cardiologia parla di miocardite collegata ai vaccini anti covid. Ma i dati sono di uno studio del Niguarda, che aveva 'indagato' su altro

"Il vaccino del covid 19 in dieci casi su centomila può provocare nella popolazione compresa tra i 16 e i 30 anni un’infiammazione del cuore". È la "bomba" sganciata mercoledì mattina da un comunicato pubblicato in vista del convegno nazionale di cardiologia e ripreso da agenzie e quotidiani.  "Il rischio di una miocardite da vaccino, è reale ma non è chiaro se e quanto dipenda da fattori individuali. La fascia di età interessata, infatti, è quella che normalmente non viene sottoposta a vaccinazioni e stiamo cercando di capire se la concentrazione di casi in questa fascia di età possa dipendere ad esempio da fattori ormonali e non solo nello specifico dal vaccino anti covid 19", le parole di Enrico Ammirati, cardiologo del cardiocenter di Niguarda, sostenuto dalla fondazione De Gasperis, riportate nella nota. 

È lo stesso comunicato a spiegare che proprio Ammirati discuterà del caso al 56° convegno nazionale di cardiologia che si terrà a Milano dal 19 al 22 settembre e che è promosso dalla stessa fondazione De Gasperis. Il cardiocenter, all’inizio del 2021, ha seguito il primo caso al mondo di miocardite da vaccino e non ha smesso di studiare il fenomeno, che nel 95% dei casi si risolve con la guarigione del paziente. "Il rischio del miocarditi da vaccino non cancella l’utilità della vaccinazione", la conclusione di Ammirati.

Però, c'è un però. Perché in realtà lo studio a cui il comunicato fa riferimento è un vecchio lavoro del Niguarda, di aprile 2022, che non aveva indagato sul rapporto tra vaccini e miocardite, né tanto meno aveva l'obiettivo di farlo. Tanto che dall'ospedale milanese, nel tardo pomeriggio di mercoledì, hanno deciso di fare chiarezza con una nota di precisazioni, in cui è stato sottolineato che "il comunicato non è stato diffuso dall'ospedale" e che, soprattutto, "riporta contenuti non corretti e non attinenti allo studio svolto dai professionisti di Niguarda".

"L'oggetto dello studio internazionale è la frequenza della miocardite acuta come complicazione delle infezioni da SarsCoV2 e i risultati indicano che circa 2,4 pazienti ogni 1.000 ricoverati per covid 19 sviluppano una miocardite. Lo studio, quindi, - hanno ribadito dal Niguarda - non correla la miocardite al vaccino, ma all'infezione dal virus". E la differenza non è di poco conto. 

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