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Controlli in auto, test veloci e priorità ai medici: le nuove linee guida per i tamponi Coronavirus

Una circolare del ministero della Salute detta le nuove linee guida per i tamponi. I dettagli

Tamponi anche ai "paucisintomatici". Sì ai laboratori "drive in", con i controlli effettuati direttamente nell'auto. E test anche sui "contatti a rischio familiari e residenziali". Il ministero della Salute, con una circolare di venerdì 3 aprile, ha stabilito nuove linee guida sull'utilizzo dei tamponi per la ricerca di positivi al coronavirus

Nel documento viene espressamente specificato che i tamponi andranno effettuati sui "casi clinici sintomatici/paucisintomatici - cioè con pochi sintomi - e ai contatti a rischio familiari e/o residenziali sintomatici, focalizzando l’identificazione dei contatti a rischio nelle 48 ore precedenti all’inizio della sintomatologia del caso positivo o clinicamente sospetto". 

Quindi, come aveva già annunciato il governatore lombardo Attilio Fontana nei giorni scorsi, il ministero invita caldamente le regioni a eseguire i test anche in presenza di pochi sintomi. 

Cosa stabiliva la circolare precedente

L'ultima circolare, datata 9 marzo, prevedeva che il tampone per il Covid-19 venisse effettuato su "una persona con infezione respiratoria acuta e senza un'altra eziologia che spieghi pienamente la presentazione clinica e storia di viaggi o residenza in un Paese/area in cui è segnalata trasmissione locale durante i 14 giorni precedenti l’insorgenza dei sintomi; una persona con una qualsiasi infezione respiratoria acuta e che è stata a stretto contatto con un caso probabile o confermato di Covid-19 nei 14 giorni precedenti l’insorgenza dei sintomi" e "una persona con infezione respiratoria acuta grave che richieda il ricovero ospedaliero e senza un'altra eziologia che spieghi pienamente la presentazione clinica". 

Il nuovo documento, quindi, integra il precedente stabilendo delle priorità di intervento. Nelle aree in cui vi è ancora una limitata trasmissione di SarsCov2, "se si dispone di risorse sufficienti", i test vanno effettuati “in tutti i pazienti con infezione respiratoria", sottolinea il ministero della salute. 

Coronavirus, le priorità e sì ai test in auto 

Nelle aree con diffusa trasmissione del virus, in caso di necessità dovuti alla mancanza di reagenti o al "sovraccarico lavorativo del personale di laboratorio", il ministero raccomanda di dare priorità a chi si trova in ospedale con un’infezione respiratoria grave, agli operatori sanitari esposti a maggior rischio di infezione, a chi si trova in residenze per anziani, Rsa o in strutture per lungodegenti, alle persone con importanti patologie pregresse e ai primi individui sintomatici all’interno di comunità chiuse. 

E ancora: "Qualora in aree con diffusa trasmissione di Covid-19 - come la Lombardia al momento - la capacità di laboratorio non consenta di effettuare le analisi diagnostiche previste”, secondo il ministero della Salute, andrà valutata "la possibilità di utilizzare laboratori mobili o drive-in clinic, consistenti in strutture per il prelievo di campioni attraverso il finestrino aperto dell’automobile su cui permane il paziente".

"Secondo la Commissione europea - si spiega - queste strutture permettono di ridurre il rischio di infezione al personale sanitario o ad altri pazienti".

Via libera anche ai test molecolari veloci, ovvero i tamponi rapidi nasofaringei "basati sulla rilevazione dei geni virali direttamente nelle secrezioni respiratorie che permetterebbero di ottenere risultati in tempi brevi". Secondo il Comitato tecnico scientifico della Protezione Civile questi test "potrebbero essere utili nei casi in cui la diagnosi di infezione da Sars-CoV-2 assuma carattere di urgenza". 

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