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Coronavirus

Milano, sulla tassa per tavolini e dehors di bar e ristoranti il Comune aspetta a decidere

Fino a dicembre occupazione di suolo gratuita

La sperimentazione prosegue dalle settimane immediatamente successive al lockdown, ma ora il Comune di Milano è pronto a varare un regolamento per i tavolini all'aperto di bar, ristoranti e locali che tenga conto della maggior necessità dovuta proprio alle restrizioni per l'emergenza Covid, che impongono di individuare metodi per allargare gli spazi e distanziare maggiormente persone e tavoli.

Per ora solo in bozza, il regolamento verte sulle occupazioni temporanee "leggere" di suolo pubblico, per dar loro una certa stabilità. Finora queste occupazioni sono state a canone zero per favorire l'apertura di spazi all'aperto in modo da bilanciare la riduzione di posti all'interno dei locali; in sede di discussione della Finanziaria, a Roma, è sul piatto un emendamento (voluto dall'Anci, l'associazione dei Comuni) per prolungare la gratuità a tutto il 2021. 

In commissione a Palazzo Marino, l'assessora al commercio Cristina Tajani (presente con il collega Pierfrancesco Maran, che ha la delega all'urbanistica) ha spiegato che la bozza di regolamento comunale lascia aperta la definizione delle tariffe. Il consiglio comunale potrebbe infatti stabilire una pur minima tassa di occupazione del suolo, finora gratuita fino a dicembre. Su questo punto si è fortemente concentrato il dibattito, con vari partiti schierati nel sostenere che il Comune dovrebbe in ogni caso garantire la gratuità, anche senza aspettare la Finanziaria.

Su questa posizione Fabrizio De Pasquale di Forza Italia, secondo cui «per decidere se intraprendere un'iniziativa o meno è decisivo per gli imprenditori è decisivo sapere se e quanto dovranno pagare», ma anche Filippo Barberis del Partito democratico: «Almeno fino a giugno 2021 non intacchiamo il criterio di gratuità, perché legato al fatto che i pubblici esercizi hanno dovuto ridurre parecchio i posti interni». E Andrea Mascaretti di Fratelli d'Italia vede nell'autunno 2021 il "limite", quando probabilmente l'emergenza sanitaria potrà dirsi passata.

Spazio anche per illustrare i cambiamenti "paralleli" sulla viabilità, con 2.200 metri quadrati in più di aree pedonali, 3,6 km in più di strade con limite a 15 km/h e 34,6 km in più di strade con limite a 30 km/h. Da maggio a ottobre, tornando alle occupazioni temporanee "leggere", ne sono state concesse per 64.500 metri quadrati (2.579 concessioni) di cui 47.700 confermati fino al 31 dicembre (1.809 concessioni). 28.700 metri quadrati sono su aree pedonali (57%) o marciapiedi (10%), 7.200 su aree verdi e parterre (8%), 11.800 su carreggiata.

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