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Teatri aperti, ma solo per le assemblee condominiali

Il caso di Opera a marzo: assemblea di condominio con regole generiche di distanziamento (possibili anche in zona rossa) mentre per gli spettacoli i teatri rimangono chiusi. Il paradosso

Ricordate l'annuncio del ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini? Diceva che il 27 marzo, data simbolica perché vi si celebra la giornata mondiale del teatro, i teatri avrebbero potuto riaprire. Solo in zona gialla e solo con rigidi dettami di capienza: capienza effettiva al 25% di quella reale e comunque non più di 200 persone. Condizioni che rendevano impossibile riaprire davvero. La Lombardia non è in realtà più stata in zona gialla, per cui la questione non si è nemmeno posta. Ma i direttori dei teatri avevano chiarito che non avrebbero riaperto con quelle limitazioni, perché sarebbe stato antieconomico farlo.

Poi accadono i paradossi. Come quello di un teatro che apre le sue porte per un'assemblea condominiale. E' successo a Opera, nell'hinterland milanese, l'11 marzo, quando la Lombardia era in zona arancione (ma sarebbe diventata zona rossa di lì a qualche giorno). A denunciarlo su Facebook è stato Alberto "Pino" Pozzoli, consigliere comunale di Opera per Fratelli d'Italia, dopo avere partecipato a quell'assemblea in qualità di condomino. Notizia "vecchia" ma che vale la pena di raccontare, perché potrebbe succedere ancora ed è certamente accaduta anche altrove.

Cosa dicono le Faq del Governo

Le assemblee di condominio, infatti, stando alle Faq del Governo, si possono svolgere a prescindere dal "colore" (giallo, arancione o rosso) anche in presenza, a patto di rispettare un generico distanziamento (almeno un metro di distanza) e di indossare la mascherina. Ci si aspetterebbe un protocollo simile a quello degli spettacoli, invece no. Le Faq attualmente in vigore dicono, testualmente, che «è fortemente consigliato svolgere la riunione dell’assemblea in modalità a distanza. Laddove ciò non sia possibile, per lo svolgimento in presenza occorre rispettare le disposizioni in materia di distanziamento sociale e uso dei dispositivi di protezione individuale». E basta.

L'assemblea condominiale in teatro

Così, a marzo, peraltro prima che fosse formalmente concesso ai teatri di riaprire per gli spettacoli in zona gialla, il Cinema Teatro Eduardo di Opera ha ospitato un'assemblea condominiale che poteva arrivare, potenzialmente, a 150 partecipanti. Se volessimo fare il paragone con le misure previste per gli spettacoli, la sala, per accogliere quel numero di persone, avrebbe dovuto avere una capienza di almeno 600 persone complessive. Basta dare un'occhiata alle fotografie della sala stessa per capire che così non è.

In ogni caso, in quella data il teatro non avrebbe potuto aprire per uno spettacolo nemmeno volendo: non era in zona gialla e non era ancora arrivato il 27 marzo. Ma non è tutto. L'assemblea si è svolta secondo le regole generiche della distanza di almeno un metro, sena protocolli aggiuntivi: «Una fila sì e una no, posti alternati, mascherine eccetera», scriveva Pozzoli su Facebook il giorno dopo sottolineando che le persone arrivate sono state, alla fine, una sessantina. Ma tutto era pronto per accoglierne più del doppio.

«Per una riunione o per vedere un film nella stessa struttura ci dovrebbe essere il medesimo protocollo. E invece no. Puoi fare riunioni ma non proiettare film», commentava Pozzoli. Ed effettviamente è assurdo e paradossale. Chi partecipa ad un'asssemblea condominiale in un teatro corre il medesimo pericolo di contrarre il Covid di chi assiste a uno spettacolo dal vivo nello stesso teatro.

Bauli in piazza: manifestazione a Roma

Le riaperture dei luoghi di spettacolo, intanto, restano in sospeso. L'associazione Bauli in Piazza, dopo la manifestazione del 2020 a Milano in piazza del Duomo, si prepara a farne un'altra a Roma, il 17 aprile. E intanto ha organizzato una campagna di sensibilizzazione nei luoghi di concerto in tutta Italia ("rumori nel silenzio") con esibizioni in streaming senza spettatori in presenza: Saturnino, giovedì 8 aprile, ha suonato al Forum di Assago "The sound of silence" di Simon & Garfunkel.

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