Test sierologici, il Tar boccia l'accordo tra Regione, San Matteo e Diasorin
La sentenza
Bufera sui test sierologici acquistati da Regione Lombsardia per identificare il Covid-19 nel plasma dei cittadini che vi si sottopongono: il Tar si è pronunciato contro la procedura (in affidamento diretto) che ha portato il Pirellone all'acquisto di oltre 500 mila test prodotti da Diasorin in collaborazione con il San Matteo di Pavia, annullando la determinazione e l'accordo connesso.
Il Tar è durissimo e stigmatizza la Fondazone Irccs San Matteo per avere «impiegato risorse pubbliche (..) con modalità illegittime sottraendole alla loro destinazione indisponibile», cioè per avere speso denaro pubblico che doveva essere destinato obbligatoriamente ad altro scopo. Secondo il decreto legislativo 288/2003, gli Irccs possono accordarsi con soggetti pubblici e privati purché vi siano ad esempio «chiare modalità di distribuzione dei profitti connessi alla brevetttazione dei risultati», «vincolandone la destinazione al finanziamento delle attività istituzionali», e «adeguate regole di trasparenza dei flussi finanziari», nonché «obiettivi e tempi certi per il loro raggiungimento».
La convenzione tra il San Matteo e la Diasorin, invece, secondo il Tar non ha per oggetto soltanto la «validazione di un prodotto finito», ma anche eventuali studi clinici ulteriori per la valutazione della diagnostica, senza determinare un prezzo specifico complessivo (salvo la previsione che sia di almeno 20 mila euro all'anno per dieci anni a favore del San Matteo). C'è poi l'aspetto della concorrenza. Secondo il Tar, Diasorin ha di fatto goduto di una posizione favorevole dal punto di vista competitivo, accedendo in via esclusiva ai mezzi, alle strutture, ai laboratori e alle conoscenze scientifiche della sua controparte, cioè il San Matteo, al contrario dei concorrenti.
Non è il primo "guaio" per la Regione Lombardia sulla vicenda dei test: dai risultati della gara, che nel frattempo è stata effettuata, è emerso come la stessa Diasorin non abbia presentato una offerta vantaggiosa rispetto alla concorrenza. Le opposizioni hanno già annunciato che presenteranno esposti per un possibile danno erariale. «Devono rispondere a tutti i cittadini per la loro incompetenza», afferma Massimo De Rosa, consigliere 5 Stelle.