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Giovedì, 25 Aprile 2024
Coronavirus

Test sierologici, il sindaco ribelle: «Ho 400 positivi che vogliono donare il plasma, ma non glielo fanno fare»

Il sindaco di Robbio usa parole durissime: «E' come se avessi 400 "vaccini umani"»

Il j'accuse è pesantissimo: «E' come se avessi quattrocento "vaccini umani" pronti a salvare vite attraverso la donazione del loro plasma, ma non possono farlo a causa della burocrazia». A parlare in questi termini è Roberto Francese, sindaco di Robbio (Pavia), uno dei primi cittadini "ribelli" di cui si è molto parlato negli ultimi giorni: uno di quelli, cioè, che non ha aspettato il test sierologico autorizzato da Regione Lombarda (quello preparato al San Matteo e distribuito dall'azienda Diasorin) e ha effettuato un altro genere di esame, sempre sierologico, cioè volto a individuare gli anticorpi del Coronavirus.

Francese è durissimo con la Regione: «Vogliono uccidere quattrocento persone perché il protocollo prevede che vadano bene solo i test della Diasorin, unica accreditata dalla Regione». I test utilizzati a Robbio hanno il marchio CE e alcuni sono già stati autorizzati dalla Regione Emilia Romagna. E hanno individuato quattrocento residenti con valori altissimi di anticorpi IgG, «quelli - spiega Francese - che indicano una infezione che si è verificata molto tempo prima». Si tratta di persone che hanno già espresso la volontà di donare il plasma, in modo da poter curare malati di Covid-19 secondo un metodo che ha già dimostrato di funzionare.

Il problema è a monte: la Regione non riconosce altri test al di fuori di quello della Diasorin, quindi resta al "palo". Un altro effetto, ad esempio, è che a chi risulta immune con questi test non validati dalla Regione, non viene somministrato il tampone faringeo, mentre a chi risulta immune con il test di Diasorin sì. Eppure le Aziende sanitarie territoriali (Ats), in una lettera ai sindaci "ribelli", pur ribadendo la mancata validazione del test, hanno raccomandato loro, a scopo precauzionale, di porre in isolamento chi risultasse positivo e i loro contatti più stretti.

«Ho anche chiesto a Diasorin di vendermi i loro test, per validare quelli fatti a Robbio, ma non me li vendono», l'amaro commento finale del sindaco di Robbio.

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