rotate-mobile
Coronavirus

Covid-19, test sierologici su anticorpi ma non così presto: «Ci vorrà ancora qualche settimana»

Il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, parla del nuovo test per indagare la presenza di anticorpi nell'organismo

Annunciati come la soluzione per far tornare le persone fuori casa a partire dal 4 maggio, i test sierologici sugli anticorpi non saranno in realtà immediatamente disponibili. Lo ha affermato il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, intervistato da Bergamo Tv mercoledì sera. Secondo le previsioni, infatti, il 20 aprile arriverà il via libera da parte delle autorità sanitarie per li test messo a punto dall'ospedale San Matteo di Pavia, che prevede il prelievo del sangue e sarebbe più sicuro dei test sierologici effettuati con la goccia di sangue dal dito, finora "bocciati" dall'Istituto superiore di sanità.

Sarà dunque il 21 aprile (se tutto andrà bene) la data in cui la Regione potrà far partire i test sugli anticorpi, che riveleranno se il cittadino è venuto a contatto con il Coronavirus e ne è immune. Fontana ha però specificato che, per la sicurezza che il virus non sia ancora presente nell'organismo, occorrerà anche effettuare il tradizionale tampone alle vie aeree superiori. Proprio quel tipo di analisi che va al rallentatore (oggi in Lombardia se ne processano quasi 10 mila al giorno, ma in alcune giornate anche tre o cinquemila) a causa della scarsità di liquidi reagenti.

Test sierologico, ma anche il tampone

Non è tutto. Fontana ha aggiunto che dopo il 20 in realtà occorrerà aspettare ancora: «Gli scienziati - ha affermato il governatore - dicono che ci sarà bisogno ancora di qualche giorno e di qualche settimana» per verificare la presenza di anticorpi. «Il test ci dirà se abbiamo avuto un rapporto con il virus e se abbiamo prodotto degli anticorpi. Se abbiamo gli anticorpi dovremo controllare con un tampone se non siamo positivi in quel momento, perché la presenza degli anticorpi non esclude che si sia ancora positivi, che si sia cioè possibili infettanti», ha spiegato. Dopo di che, la persona potrà eventualmente tornare al lavoro secondo le direttive di quello che è stato definito "piano delle quattro D": Distanza, un metro di sicurezza tra le persone, Dispositivi, ovvero obbligo di mascherina per tutti, Digitalizzazione, obbligo di smart working per le attività che lo possono prevedere, e appunto Diagnosi.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Covid-19, test sierologici su anticorpi ma non così presto: «Ci vorrà ancora qualche settimana»

MilanoToday è in caricamento