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Coronavirus

Quando possono prenotare il vaccino i lombardi tra i 30 e 39 anni

La regione ha ufficializzato il calendario per le prenotazioni

"Iscrizioni" al via. Il 27 maggio la Lombardia aprirà le prenotazioni per il vaccino anti covid ai lombardi nella fascia d'età 30-39 anni. Ad annunciarlo, durante una conferenza stampa al Pirellone, è stato il coordinatore regionale della campagna, Guido Bertolaso. 

Stilato anche il calendario per gli over 40 - prenotazioni dal 20 maggio e iniezioni da metà giugno - e per i ragazzi tra i 16 e i 29 anni, che potranno registrarsi a partire dal 2 giugno, Festa della Repubblica. I metodi per prenotare restano sempre gli stessi: il portale di Poste Italiane - basta la tessera sanitaria -, gli sportelli Atm con la Postepay o da casa attraverso l'aiuto dei portalettere. 

Guardando al futuro, Bertolaso ha poi spiegato che, se arriveranno tutte le dosi previste e necessarie, a fine luglio la Lombardia avrà potuto somministrare almeno la prima dose di vaccino anti covid a tutti i lombardi che l'avranno voluta. E ha fatto sapere che, il 14 maggio, verranno vaccinati gli ultimi 24 ultra centenari ancora mancanti

"La Lombardia è stata rallentata, siamo al di sotto delle nostre capacità vaccinali. Se ci fosse data la possibilità di essere in linea con le nostre capacità, la campagna nazionale andrebbe meglio", ha commentato la vice presidente della giunta Letizia Moratti, ricordando come in Lombardia potrebbero essere somministrate oltre 100mila dosi al giorno. "La nostra priorità è e sarà quella di mettere in sicurezza le categorie più fragili. Attendiamo di aprire le prenotazioni per i 40enni perché mettere in sicurezza i più fragili significa combattere i ricoveri intensivi e i decessi".

"È la più grande campagna di sanità pubblica mai organizzata nel nostro Paese", ha detto il presidente della giunta Attilio Fontana. "I risultati sono stati possibili anche unificando le forze della sanità e della protezione civile, una decisione presa all'inizio della campagna vaccinale e che ha consentito di organizzarla mettendo a disposizione alcune tra le migliori forze della nostra regione. Questo modello è stato poi assunto a livello nazionale. Adesso ci vorrebbero più dosi per poter concludere con la massima determinazione la campagna. Mi auguro che 'l'inondazione' avvenga e che si tenga conto dell'atteggiamento assunto dal popolo lombardo. In Lombardia quasi non ci sono stati rifiuti del vaccino".

"La nostra gente - ha concluso Fontana - ha deciso di accettare ciò che diceva il medico sul vaccino perché abbiamo ancora ferite aperte e sofferenze che l'hanno indotta a pensare che chiudere la campagna vaccinale è l'unico modo per tornare a vivere. Qui c'è stata la più grande sofferenza per il covid e si sta dimostrando come la gente voglia superare questo periodo drammatico della nostra esistenza".

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