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Coronavirus

La vicepresidente Moratti: "Possiamo arrivare a 144mila vaccini al giorno, e da lunedì partono i 65enni"

L'assessore alla Salute ha parlato della campagna vaccinale a Domenica In

La vicepresidente della Regione Lombardia Letizia Moratti è stata ospite domenica pomeriggio a Domenica In.

C'è stata una "partenza lenta", ha ammesso ma poi "una fortissima accelerazione sul piano vaccinale" e "ad oggi abbiamo somministrato più di due milioni e trecentomila vccini, siamo tra le Regioni che hanno vaccinato di più le fasce più deboli, il personale sanitario, gli ospiti e il personale delle Rsa, gli over 90enni e over 80enni". Così ha raccontato la campagna vaccinale in regione. E annuncia: "Abbiamo una programmazione concordata col generale Figliuolo che arriva fino al 7-8 maggio, questa settimana abbiamo ottenuto una media di 50mila vaccini al giorno, dalla prossima saliremo a 65-68mila al giorno per arrivare dalla settimana successiva fino a 100mila vaccini al giorno". E continua: "Noi abbiamo presentato un piano vaccinale che ci consente, con tutte le linee vaccinali e gli hub, di arrivare a 144mila vaccini al giorno, oltre a quelli che possiamo fare in farmacia e poi in azienda, quando sarà possibile".

Quanto alle prenotazioni del vaccino, dopo le problematiche sperimentate nei mesi scorsi in Regione, "ora col cambiamento della piattaforma informatica le prenotazioni sono molto più facili - ha osservato Moratti -. Ci si può prenotare tramite il portale delle Poste ed è un sistema più semplice e facile. Dopo le criticità iniziali sono contenta di averlo cambiato. All'inizio mi era sembrato giusto dare fiducia alla piattaforma regionale poi abbiamo inserito delle clausole per rescindere il contratto e abbiamo cambiato" sistema. E dal 19 aprile, partono tutte le vaccinazioni per la fascia 65-69 anni.

"Nella fascia 70-79 anni abbiamo fatto già 163mila vaccinazioni - ha spiegato Moratti - siamo partiti molto bene e da lunedì apriremo con i 65-69 anni". Quindi ha aggiunto: "Abbiamo già fatto da un 50 a un 70% degli estremamente vulnerabili e dei disabili gravi in carico agli ospedali. I numeri nostri sono veramente tanti, se pensiamo ai nostri disabili, solo quelli presenti nelle liste dell'Inps sono 280mila, e a quelli vanno aggiunti i caregiver, gli assistenti. Diventano numeri davvero molto importanti". 

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