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Coronavirus

In Lombardia vaccini in azienda non prima di giugno

"Non ci sono ancora abbastanza dosi per avviarle", afferma il dg Welfare della Regione, Giovanni Pavesi

Le vaccinazioni anti covid in azienda non potranno partire prima di giugno. A comunicarlo il direttore generale del Welfare di Regione Lombardia, Giovanni Pavesi, il quale ha spiegato che "attualmente non ci sono le dosi disponibili per poter avviare queste somministrazioni".

"Su questo il commissario Figliuolo è stato tassativo - ha proseguito Pavesi intervenendo nel corso della Commissione Sanità del Consiglio Regionale -. Il protocollo da adottare è però già stato preparato e presentato ieri alle associazioni datoriali e di categoria. Non è ancora stato approvato definitivamente da Regione Lombardia perché non c'è l'assoluta emergenza, visto che non sarebbe in grado di entrare nella piena operatività".

Vaccini anti Covid in azienda

Le somministrazioni dei vaccini anti Covid nelle aziende rientrano nel protocollo per la sicurezza e il contrasto al Covid nei luoghi di lavoro, frutto di una intesa tra il Governo, le imprese e i sindacati. L'adesione dei datori di lavoro e dei lavoratori sarà volontaria. Le aziende potranno candidarsi, senza requisiti di carattere dimensionale, e la vaccinazione verrà in quel caso offerta a tutti i lavoratori a prescindere dalla qualifica e dal contratto. I costi di allestimento degli spazi, reperimento dei medici e somministrazione sarebbero interamente a carico dell'azienda, mentre sarebbero in carico al servizio sanitario regionale la fornitura dei vaccini e dei dispositivi di somministrazione (le siringhe). Le aziende potranno organizzare la vaccinazione all'interno dei propri spazi oppure in strutture sanitarie private attraverso specifiche convenzioni o, ancora, presso le strutture dell'Inail. E potranno anche "associarsi" tra loro per sfruttare spazi di una di esse.

La condizione indispensabile è che vi siano sufficienti dosi di vaccino a disposizione. Come detto, infatti, il canale aziendale non sarà mai alternativo a quelli sanitari, ma aggiuntivo. Motivo per cui per ora l'avvio è stato sospeso almeno fino a giugno.

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