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Covid, il direttore del carcere di Opera: «Dateci i vaccini, siamo come una Rsa con fragili e anziani»

L'appello durante la seduta della sottocommissione carceri a Palazzo Marino

La richiesta è chiara e netta: si dia priorità anche ai detenuti per i vaccini anti Covid. L'ha formulata Silvio Di Gregorio, direttore del carcere di Opera, parlando alla sottocommissione carceri del consiglio comunale di Milano: «Sarebbe importantissimo che le vaccinazioni vedessero gli istituti di pena tra le sedi nelle quali fare le vaccinazioni prima di tutte», ha affermato.

Di Gregorio ha poi poso l'attenzione sul fatto che la popolazione carceraria in generale soffre di sovraffollamento, una condizione pericolosa per la diffusione dell'epidemia Covid. In più, a Opera in particolare «l'età media è molto avanzata, con detenuti anche ultra settantenni, per cui sarebbe a tutti gli effetti paragonabile a una Rsa. Per di più abbiamo categorie fragili, perché alcuni detenuti sono malati». Di conseguenza, secondo il direttore sarebbe utile che «l'istituto venisse tenuto in debita considerazione nell'ambito delle priorità per le vaccinazioni».

Dell'importanza di vaccinare al più presto i detenuti nelle carceri aveva parlato, domenica 31 gennaio, anche la senatrice a vita Liliana Segre, a margine della commemorazione del Giorno della Memoria al Memoriale della Shoah, a Milano.

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