rotate-mobile
Coronavirus

Covid, vaccini ai più fragili: in Lombardia non c'è ancora una data, ma dovrebbe mancare poco

Le rassicurazioni dello staff dell'assessore Moratti: le prenotazioni partiranno quando sarà disponibile il nuovo sistema online, poi i fragili saranno vaccinati in parallelo con gli insegnanti e gli ultra 80enni

Che fine hanno fatto i soggetti fragili sotto gli 80 anni nel piano di vaccinazione anti Covid di Regione Lombardia? Mentre in altre Regioni, per queste persone, è stata già avviata la prenotazione del vaccino, nella nostra Regione tutto tace. Come si sa, il piano nazionale (adottato anche dal Pirellone) prevedeva di vaccinare anzitutto il personale sanitario e gli ospiti di Rsa e Rsd, poi le persone molto anziane, poi quelle fragili di qualunque età. La "gerarchia" è stata poi in parte sovvertita perché, in Lombardia come altrove, si è preferito anticipare le vaccinazioni per gli insegnanti utilizzando Astrazeneca, il terzo vaccino autorizzato da Ema e Aifa, inizialmente non somministrabile agli ultra 65enni.

Così, l'8 marzo sono partite in Lombardia le somministrazioni di Astrazeneca agli insegnanti mentre, in parallelo, si procede con Pfizer e Moderna per gli anziani ultra 80enni. L'impennata di contagi di varianti Covid nel Bresciano e in altri Comuni lombardi aveva nel frattempo suggerito di concentrare le vaccinazioni in quei territori, in modo da proteggere la popolazione più esposta al rischio. Al di là di qualche polemica (in alcuni Comuni del Milanese si è lamentata la "sospensione" della vaccinazione ai disabili ospiti delle Rsd per dirottare i vaccini su Brescia), l'operazione ha avuto senso e successo: Viggiù (Varese), uno dei primi Comuni "rossi" insieme anche a Bollate, sta per diventare "Covid-free". Ed è già possibile la vaccinazione per le persone di oltre 60 anni in alcuni Comuni delle province di Brescia, Bergamo e Cremona, particolarmente colpiti dai contagi di varianti Covid.

Ma i fragili, in tutto questo panorama, che fine hanno fatto? In molti se lo chiedono. Il 2 marzo l'assessore al Welfare Letizia Moratti, annunciando che sarebbero partite le prenotazioni online per gli insegnanti, dichiarava in una nota ufficiale che ciò «non va comunque ad interferire sul piano di vaccinazioni che stiamo proseguendo per gli ultraottantenni e per le categorie fragili». Il 10 marzo, tuttavia, i fragili non possono ancora prenotare il proprio vaccino e non c'è ancora una data di partenza, mentre i docenti hanno già iniziato ad essere vaccinati.

Vaccini ai fragili con nuovo sistema online

Lo staff di Letizia Moratti, interpellato da MilanoToday, ha rassicurato sul punto. Entro pochi giorni la Lombardia diffonderà una comunicazione sui criteri per individuare le categorie esatte di persone fragili con diritto al vaccino anticipato rispetto alla vaccinazione di massa, nonché sulle modalità di prenotazione del vaccino che, comunque, si farà con l'adozione del nuovo sistema online, quello di Poste Italiane, annunciato l'8 marzo in sostituzione di quello ora in uso, che ha mostrato troppe falle, con ritardi nell'invio degli sms di conferma e (ultima in ordine di tempo) il "link aperto" con cui chiunque avrebbe potuto, anche senza averne diritto, prenotare il proprio vaccino. I fragili lombardi, dunque, devono attendere ancora una decina di giorni, forse quindici, poi potranno iniziare a prenotare la vaccinazione.

La disponibilità di vari vaccini con caratteristiche tra loro diverse, secondo quanto ci viene riferito dallo staff dell'assessore, consentirà di procedere in parallelo tra le diverse categorie. In particolare, come ha detto il direttore del settore Welfare Giovanni Pavesi in conferenza stampa nel primo pomeriggio, i soggetti fragili saranno vaccinati con Pfizer e Moderna, ritenuti più sicuri per le persone con gravi patologie. Presumibilmente i primi fragili che potranno essere vaccinati saranno coloro che si trovano in ricovero negli ospedali.

Vaccini in Lombardia, a che punto siamo

Intanto in Lombardia sono state somministrate oltre 884 mila dosi di vaccino al 10 marzo mattina. Di queste, poco meno della metà (412 mila) ad operatori socio-sanitari, 210 mila al personale non sanitario gravitante nelle strutture di cura, 83 mila agli ospiti di Rsa e Rsd, quasi 144 mila agli ultra 80enni, oltre 22 mila alle forze dell'ordine e oltre 12 mila agli insegnanti e personale scolastico.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Covid, vaccini ai più fragili: in Lombardia non c'è ancora una data, ma dovrebbe mancare poco

MilanoToday è in caricamento