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Coronavirus

Ancora attesa per vaccinare contro il covid i migranti irregolari

Lo ha detto Letizia Moratti rispondendo ad un'interrogazione di +Europa/Radicali: «Ne stiamo parlando col governo»

In regione Lombardia i migranti irregolari in possesso del codice fiscale temporaneo per l'assistenza sanitaria dovranno ancora aspettare per poter accedere al vaccino anti-covid. Lo ha chiarito Letizia Moratti, vice presidente della giunta lombarda e assessora al Welfare, durante il consiglio regionale di martedì 8 giugno rispondendo ad un'interrogazione di Michele Usuelli (+Europa/Radicali) sulle vaccinazioni degli stranieri che vivono in Lombardia e non hanno il permesso di soggiorno.

«E' in corso da alcune settimane un confronto con il governo nazionale», ha aggiunto Moratti: «Non appena la questione sarà definita e in attesa degli elenchi del Ministero della Salute, la Regione attiverà tempestivamente la vaccinazione anche per queste persone». Per il momento, il sistema di prenotazione di Poste Italiane non li riconosce.

In precedenza, il 19 maggio, Marco Salmoiraghi, vice direttore Welfare di Regione Lombardia, in commissione sanità aveva annunciato che la Lombardia intendeva vaccinare stranieri irregolari, persone senza fissa dimora e altri soggetti privi di assistenza sanitaria "regolare" a cominciare dai primi giorni del mese di giugno, in collaborazione con alcune associazioni: ed infatti Progetto Arca e Casa della Carità si stanno già occupando di vaccinare i loro assistiti.

Nulla ancora, invece, gli stranieri non in regola con le norme di soggiorno (che non hanno la tessera sanitaria), per gli stranieri che hanno fatto domanda di emersione, che non hanno (ancora) il codice fiscale, né per i cittadini comunitari in condizioni di indigenza (poiché sul territorio regionale non c'è il codice Eni, ovvero "europeo non iscritto", rilasciato dalle Ats). 

Il pasticcio dei codici Stp ed Eni

Usuelli, nella sua interrogazione, aveva anche invitato le Ats ad attivarsi per attribuire il codice Stp ("straniero temporaneamente presente"), attualmente assegnato solo dai reparti di pronto soccorso, e il codice Eni, che ancora in Lombardia non sarebbe garantito. In ogni caso i codici Stp ed Eni non sono riconosciuti dalla piattaforma informatica di Poste, che gestisce le prenotazioni per le vaccinazioni anti covid.

«Vaccinare le persone escluse dai tradizionali canali di registrazione, ed in particolare gli stranieri presenti sul nostro territorio, anche in maniera non regolare o in attesa di regolarizzazione, rappresenta in questo momento una priorità assoluta sia dal punto di vista umanitario che in termini di salute pubblica», aveva affermato il consigliere di +Europa/Radicali. E, dopo la risposta della Moratti, ha commentato: «Se il governo centrale è dormiente, va stimolato e criticato. Faccio appello a lei per dare una sveglia a Roma. Non è però possibile che la Lombardia non abbia mai nessun elenco dati, che siano i disabili, che siano i fragili, che siano gli stranieri, c’è sempre un elenco nuovo da fare o da richiedere ad altri».

«Sono certo - ha concluso Usuelli - che in qualche cassetto e in qualche computer impolverato di Regione quegli elenchi già esistano. Ats e Asst non hanno mai messo a terra uffici decentrati per ottenimento del codice Stp, ma solo i pronti soccorsi si sono attivati per lo svolgimento di questa procedura. I pronti soccorso devono essere decongestionati dalle procedure burocratiche».

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