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Coronavirus

Si vaccina in diretta Facebook: volontario della Croce bianca criticato e insultato

Nel mirino Alessandro, volontario della Croce bianca e figlio di un ex assessore regionale

Fa una diretta Facebook mentre si sottopone alla vaccinazione contro il coronavirus e viene ricoperto di insulti. A finire nel mirino degli haters è stato Alessandro Cazzaniga, 34 anni di Cesano Maderno, figlio dell’ex assessore regionale Sergio e volto noto in Brianza per il suo impegno nel mondo politico e del volontariato.

Come racconta MonzaToday, il 34enne sabato pomeriggio si è recato all’ospedale di Carate Brianza per sottoporsi alla vaccinazione: l’Asst Brianza il giorno prima gli aveva confermato l’appuntamento per il 9 gennaio alle 16.55 con il richiamo della vaccinazione da effettuare entro il 30 gennaio. Alessandro ha vissuto la malattia in prima persona: lo scorso 23 dicembre, dopo cinquanta giorni di isolamento domiciliare obbligatorio, finalmente era guarito. Il quinto tampone era negativo e lui stesso aveva condiviso la sua esperienza sui social, postando anche l'esito dell'ultimo tampone e raccontando della gioia per il ritorno alla normalità. 

Ancora una volta sabato si è affidato a Facebook per condividere il momento della vaccinazione e sensibilizzare le persone a seguire il suo esempio. Ma quel video ha scatenato il putiferio. Perché sul giovane sono piovuti insulti e critiche. In molti si sono meravigliati che dopo pochi giorni dalla guarigione Cazzaniga avesse potuto subito sottoporsi alla vaccinazione, suggerendogli che avrebbe potuto lasciare il suo posto a una persona che non si era ancora contagiata.

Il 34enne ha risposto alle accuse affidandosi di nuovo alla rete con un post pubblicato sulla sua pagina Facebook, con allegata anche la foto dell’email ricevuta dall’Asst Monza che lo convocava per la vaccinazione.

“Non ho chiesto nulla a nessuno e non pensavo di dover fare il vaccino, essendo appena reduce dalla mia guarigione dal covid – scrive -. Penso che questa convocazione sia dovuta al fatto che da 3 anni presto servizio come volontario alla Croce Bianca. Ribadisco che non ho assolutamente chiesto a nessuno di essere vaccinato; e anzi mi sono sentito un po’ in imbarazzo nei confronti dei miei genitori (entrambi over 70) in quanto sicuramente saranno chiamati a vaccinarsi molto più avanti”.

Ed è proprio il volontario, nonostante gli insulti ricevuti, a chiedere scusa. “Non ho tenuto conto di quanto fosse sensibile tale argomento, e nell’aver commesso una ingenuità nell’aver dato un’informazione pubblica di questa mia vaccinazione. L’ho fatto perché volevo dare anche io un contributo e una testimonianza a favore della campagna pro vaccinazione volontaria. Ma viste le reazioni giustamente sollevate - conclude - mi sono accorto che è stata una mia stupida esuberanza”.
 

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