"Non illudiamoci, la variante Delta (ex indiana) è già qui", ha detto Galli
In Inghilterra la variante del covid sta facendo aumentare i contagi e rallentando le riaperture
La lotta al covid non è ancora finita, soprattutto con la variante delta (ex variante indiana). Ne è convinto Massimo Galli, direttore del dipartimento di malattie infettive dell'ospedale Sacco di Milano. "La variante indiana si diffonde meglio di quella inglese. È una lotta e non è detto che si debba perdere - ha detto ad Agorà su RaiTre nella mattinata di mercoledì 16 giugno -. L'illusione che non ci si sia in Italia e non arrivi ce la togliamo è evidente che l'abbiamo già in casa".
"Dobbiamo impegnarci di più con il tracciamento", ha suggerito il virologo. "Il dato del vaccino anti-Covid protegge contro le conseguenze della variante Delta per il ricovero, la rianimazione e la mortalità. Tre realtà pesanti - ha ricordato Galli -. Il vaccino è meno efficace per proteggerci nei confronti dell'infezione. Secondo me conta molto la risposta immunitaria individuale, non è assiomatico che seconda o terza dose quando c'è già una risposta, come con il vaccino AstraZeneca, sia fondamentale per risolvere i problemi".
Variante Delta, i casi in Lombardia
In Lombardia, per il momento, la variante Delta del covid è stata riscontrata in totale su 81 cittadini: a maggio nell’1,2% circa delle 5.841 genotipizzazioni effettuate, a giugno nel’1,1% del totale sino ad ora esaminato di 786 genotipizzazioni. I dati sono stati resi noti dall'assessore al Welfare Letizia Moratti.
Più nel dettaglio due casi di variante Delta sono stati identificati ad aprile, 70 nel mese di maggio e 9 al 14 giugno. Nei prossimi giorni, tuttavia, arriveranno i risultati delle genotipizzazioni sui contagiati del focolaio scoppiato in una palestra di Milano dove, per l'appunto, un caso era riconducibile alla temuta variante che sta rallentando le riaperture in Inghilterra.