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Due parametri già da zona arancione: cosa sta succedendo in Lombardia

Gli ospedali sono sempre più sotto stress, la Regione potrebbe restare in giallo per il tasso di occupazione delle terapie intensive

Sono sempre più sotto stress a causa del covid gli ospedali della Lombardia e dopo il bollettino di martedì 11 gennaio la Regione ha due parametri da zona arancione e uno da zona gialla.

I parametri per i cambi di colore sono stati ridisegnati durante il consiglio dei ministri numero 30 dello scorso 22 luglio: per passare dal giallo all'arancione - stando a quanto deciso dall'esecutivo - servono un'incidenza superiore ai 150 casi per ogni 100mila abitanti e un riempimento oltre il 30% dei reparti ordinari e del 20% per le terapie intensive. I primi due indicatori sono stati superati: l'incidenza è totalmente fuori controllo (supera quota 2.500 casi) mentre il tasso di occupazione dei reparti ordinari è poco oltre la soglia del 30% (30,6% dopo i 256 ricoveri di martedì). L'unico parametro che per il momento sta tenendo lontana la Lombardia dalla zona arancione è quello relativo alle terapie intensive; un dato che aumenta molto meno rapidamente rispetto a quello dei ricoveri ordinari (attualmente siamo a quota 16,7%).

Non è escluso che la Regione per mantenere numeri da zona gialla decida di aumentare i posti sia in area medica che in terapia intensiva, come ha già fatto nelle scorse settimane. A questo proposito, a partire da venerdì 14 gennaio, riaprirà l'ospedale della Fiera, struttura che era stata messa in stand-by da giugno 2021. L'operazione servirà per alleviare il carico di lavoro sulle altre strutture sanitarie che nel frattempo hanno rinviato gli interventi programmati.

L'epidemia dei non vaccinati

Se tutta la popolazione lombarda fosse vaccinata i numeri degli ospedali sarebbero decisamente più bassi. Nei reparti ordinari ci sono 1.199 malati covid non vaccinati e 2.003 vaccinati. L'incidenza di ricoveri tra le persone vaccinate, tuttavia, è mostruosamente più alta: per ogni milione di abitanti, 1.602 sono quelli ricoverati senza vaccino mentre tra i vaccinati genera 236 ricoveri. Lo stesso discorso vale per le terapie intensive: ogni milione di persone 271 novax finiscono in terapia intensiva, tra i vaccinati, invece, causa 10,9 ricoveri nelle rianimazioni.

Cosa cambia tra zona gialle e zona arancione

Ma cosa cambierebbe con il passaggio in zona arancione? Quali nuovi divieti e restrizioni dovrebbero affrontare i milanesi e i lombardi?

Per i vaccinati e i guariti - quindi in possesso del super green pass - le differenze sono praticamente nulle. Resta l'obbligo di indossare la mascherina anche all'aperto e non ci sono nuovi paletti. Per tutti viene confermato l'obbligo di super green pass per i mezzi a lunga percorrenza e per i mezzi pubblici cittadini, oltre che la possibilità di muoversi liberamente tra comuni e regioni.

Discorso diverso, invece, per chi non si è vaccinato. In zona arancione, infatti, chi non ha il green pass potrà superare i confini comunali - e regionali - soltanto per "necessità, salute o per servizi non disponibiliti nel proprio comune", con il ritorno dell'autocertificazione in caso di controllo delle forze dell'ordine. Chi ha il green pass base - quindi ottenuto con un tampone - può invece muoversi liberamente.

Consentito anche a chi è sprovvisto di green pass di spostarsi da comuni di massimo 5mila abitanti verso altri comuni entro i 30 chilometri, con l'eccezione però del capoluogo di provincia.

Altro divieto per i non vaccinati: in arancione chi non ha il green pass non può entrare nei negozi presenti nei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi. Lo stesso stop vale anche per chi è in possesso del green pass base, quindi ottenuto con il tampone. Per entrare nei centri commerciali nei weekend e nei giorni prefestivi, in caso di passaggio in zona arancione, servirà quindi il super green pass.

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