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Zona rossa, Fontana: «Non contrario, a Milano situazione grave come a Bergamo in primavera»

Ma per il governatore bisognava valutare sui dati di questa settimana

Dopo le polemiche della vigilia, il giorno del lockdown il governatore Attilio Fontana "stempera" i toni riguardo alla chiusura della Lombardia, inserita in "zona rossa" (ma sono permesse più attività rispetto al precedente lockdown, tra cui le scuole fino alla prima media, le attività produttive e diversi negozi aperti in più). Ai microfoni di Radio Anch'io (su Radio1), il governatore spiega di non essere contrario a priori alla zona rossa.

«Pretendevo però una valutazione dei dati recenti», chiarisce: «Credo che si debba rispetto a chi ha fatto sacrifici in questi ultimi dieci giorni. Abbiamo già posto limiti alla libertà dei nostri cittadini (il coprifuoco e i locali chiusi alle 18, n.d.r.), ed era giusto che se ne tenesse conto. Poi sono d'accordo che si applichino le restrizioni, ma bisogna tenere conto di tutto quello che è stato fatto prima».

Fontana non elude il parere dell'ordine dei medici di Milano, che si era espresso a favore del lockdown almeno sul capoluogo: «E' sempre stato in una posizione conflittuale con la Regione. Altri esperti e scienziati invece la pensano in modo opposto. Le scelte che abbiamo fatto, le abbiamo fatte sulla base dei consigli del nostro Comitato tecnico scientifico».

Ammette, il presidente della Regione, che la situazione su Milano è oggi molto critica, così come a marzo era su Bergamo: «Ho detto che tutte le settimane andrebbero fatte valutazioni e pretendevo che si facesse una valutazione anche questa settimana», aggiungendo che il Comitato tecnico scientifico nazionale farà sabato l'elaborazione degli ultimi dati.

Il giallo delle deroghe provinciali

Nella giornata di giovedì 5, il governatore aveva anche detto che era tramontata la possibilità (prevista nel Dpcm) di contrattare con il Ministero della Salute una riclassificazione per specifici territori interni alle Regioni: secondo quanto riferito da Fontana, il ministro Roberto Speranza gli avrebbe detto che la valutazione si farà tra 15 giorni. Ma un'altra interpretazione dei commi 2 e 3 dell'articolo 3 (quello sulle zone rosse) del Dpcm consente chiaramente la contrattazione da subito.

E il consigliere regionale dei 5 Stelle Marco Fumagalli è su questa linea: «E' evidente - afferma - che se la Regione non si attiverà con il Ministero della Salute per identificare deroghe alla zona rossa e dare piena applicazione al Dpcm, il comportamento del governatore Fontana assume i connotati di un ammutinamento». Lo stesso Fumagalli chiede poi che Fontana illustri i dati "in migliorameno" al consiglio regionale.

Scontro alla Camera

Sul punto, un durissimo scontro è andato in scena alla Camera dei Deputati giovedì mattina tra i deputati leghisti e Lia Quartapelle (Pd), che faceva notare che la Lombardia ha ancora un quarto dei contagiati su un sesto della popolazione italiana. Durante il suo intervento è stata interrotta con virulenza da diversi parlamentari della Lega tra cui Igor Iezzi, che è stato espulso dall'aula.

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