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A Milano torna il corteo per il 25 aprile

Corteo per la festa della Liberazione. Sul palco anche una rappresentante della comunità ucraina

Di nuovo in piazza. Dopo la sospensione causata dalla pandemia da covid, torna anche a Milano il corteo del 25 Aprile per il 77esimo anniversario della Liberazione. La manifestazione seguirà il percorso tradizionale, da porta Venezia - partenza ore 14.30 - fino in Duomo, dove sarà allestito il palco per i comizi finali. 

Annunciata la presenza, come sempre, delle associazioni partigiane, dell'associazione nazionale ex deportati e della brigata ebraica. A prendere parola saranno invece il sindaco Beppe Sala, il segretario nazionale della Cgil Maurizio Landini, il presidente di Aned Dario Venegoni e quello dell’Anpi nazionale Gianfranco Pagliarulo, che nei giorni scorsi era finito al centro delle polemiche per un comunicato con cui chiedeva di verificare le "responsabilità effettive" del massacro di Bucha, la città ucraina praticamente cancellata dalla Russia. E sul palco è attesa anche una rappresentante della comunità ucraina, che porterà la sua testimonianza sulla guerra scatenata lo scorso 24 febbraio dalla Russia di Vladimir Putin. 

"Stiamo attraversando un periodo in cui la pace, bene prezioso conquistato dalla resistenza italiana ed europea - ha spiegato il presidente dell'Anpi di Milano, Roberto Cenati - è messa seriamente in pericolo. Non ci può essere giustificazione all'aggressione della Russia ad uno stato sovrano, un atto di guerra che fa precipitare l'Europa sull'orlo di un conflitto globale", ha sottolineato. 

"E non ci può essere equidistanza nel valutare quanto sta accadendo", ha ribadito Cenati, che ancora una volta ha sposato una versione un po' diversa da quella dell'Anpi nazionale, apparsa in più occasioni un po' più cauta, tanto che non si escludono contestazioni al corteo del 25 aprile a Milano. "L'invasione dell'Ucraina dimostra che il presidente Putin ha scelto di usare la forza delle armi per poter ridefinire l'architettura della sicurezza europea, a scapito del rispetto per la democrazia. La partecipazione più dolorosa è per le sofferenze del popolo ucraino, vittima di eccidi di civili inermi, costretto a lamentare perdite umane gravissime che colpiscono bambini, donne, anziani, sottoposti a pesanti bombardamenti. L'Italia e l'Ue - ha concluso il numero uno dei partigiani milanesi - devono svolgere un ruolo importante attraverso le armi della diplomazia per la cessazione delle ostilità e una soluzione pacifica del conflitto".

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