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Cub: "Milano in piazza contro aumento età pensionabile deciso da Draghi"

"Quota 100 non è una soluzione definitiva ma toglierla sarebbe peggio"

I lavoratori scendano in piazza per dire no all'aumento dell'età pensionabile prospettata dal governo di Draghi e per chiedere un aumento delle pensioni ridotte con le ultime riforme. Questo l'appello che la Confederazione unitaria di base (Cub) ha lanciato a tutti i milanesi annunciando una mobilitazione, in data ancora da definire.

Secondo il sindacato, oltre a chiedere l'emolumento delle pensioni in essere, tagliate sensibilmente con l'abolizione dell'indicizzazione, la riforma Dini e quella Fornero, non è nemmeno sensato toccare Quota 100 che "pur non risolvendo i problemi dei lavoratori consente una flessibilità in uscita utile per gli esodati e i disoccupati di lungo periodo".

"L'iniquità della Legge Fornero - denuncia  il segretario nazionale della Cub, Marcelo Amendola - continua ad aumentare l'età di quando si può andare in pensione e garantisce trattamenti pensionistici che equivalgono dal 40 al 50% dell'ultima retribuzione (...). Bisogna ritornare al sistema retributivo garantendo pensioni almeno all'80% dell'ultimo stipendio con trattamenti eguali per dipendenti ed autonomi. E bisogna rivalutare le pensioni in essere falcidiate dalla riduzione dei salari, da un calcolo dell'inflazione irrealistico e da una serie di provvedimenti penalizzanti"

"A Draghi - chiosa Amendola - non basta la pensione a 67 anni, vuole portarla a 70 anni e dare un assegno di quiescenza bassissimo. Noi vogliamo buone pensioni per tutti: per chi già le percepisce e per chi è giovane. Due sono le strade: aumentare i salari e il numero di occupati da un lato, dall'altro cambiare il sistema di calcolo". 

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