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Domenica, 1 Ottobre 2023
La conta dei danni

Nubifragi, danni per 13,5 milioni alle scuole di Milano

Anna Scavuzzo, vice sindaca di Milano, quantifica i danni agli istituti scolastici. Peggio il Municipio 9 (3,9 milioni) ma 'record' di edifici danneggiati nel Municipio 7 (47)

Il nubifragio del 25 luglio ha causato danni alle scuole di Milano per 13,5 milioni di euro. Lo ha riferito la vice sindaca Anna Scavuzzo durante una seduta di commissione a Palazzo Marino, spiegando che 306 edifici (tra scuole, asili e nidi) sono stati danneggiati, soprattutto a causa della caduta di alberi e rami. A questi danni occorrerà aggiungere quelli derivati dal nubifragio del 26 e 27 agosto, che tuttavia a Milano ha provocato meno danni.

Quando iniziano le scuole a Milano

Tra le conseguenze del nubifragio, i danni alle cancellate, il danneggiamento delle tegole, l'allagamento di alcuni piani degli edifici, lo scoperchiamento di coperture in lamiera, infiltrazioni e vetri rotti. Il 'record' di scuole danneggiate (47 edifici) va al Municipio 7, quello di Baggio e San Siro. Seguono il Municipio 8 (Quarto Oggiaro, Certosa, Gallaratese e Portello) con 46 edifici e il Municipio 6 (Porta Genova, Lorenteggio e Barona) con 45 edifici. Ma il Municipio 9 (Niguarda, Bovisa, Bicocca, Affori e Comasina), pur con 'soli' 35 edifici danneggiati, è quello in cui il conto è più salat: 3,9 milioni di euro di danni.

"Il nostro lavoro dal 25 luglio in poi ha l'obiettivo di avere gli edifici pronti per il 1° settembre per l'avvio delle attività del corpo educativo e docente, il 5 settembre per l'avvio delle attività educative nelle scuole d'infanzia e nidi, e il 12 settembre per la scuola dell'obbligo", ha detto Scavuzzo in commissione. L'unica scuola che non sarà pronta per l'inizio dell'anno scolastico è quella dell'infanzia in via Solaroli (Vigentino), dove un grande albero è caduto sul tetto causando enormi danni, anche interni. I bambini verranno trasferiti temporaneamente in una struttura nelle vicinanze.

Pochi fondi da Regione e governo

Infine Scavuzzo è tornata sul tema dei ristori, ritenendo insufficienti sia quelli regionali sia quelli statali. La Lombardia ha stanziato fondi chiesti dai Comuni che avevano attivato la procedura 'per somma urgenza', mentre il Comune di Milano aveva scelto un'altra forma ed è dunque rimasto, al momento, fuori dai giochi. "Immagino che siamo al primo passaggio, ma rimango convinta che non sia corretto scegliere questo criterio", ha ribadito la vice sindaca in commissione. Pollice verso anche per i 9,5 milioni che il governo manderà in Lombardia decretando lo stato d'emergenza, seppure questa cifra dovrebbe essere una prima tranche: "Evidentemente non è una risposta per nessuno, tanto meno per Milano", ha detto Scavuzzo.

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