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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Milano, strade di sangue: troppi incidenti (e ancora troppi morti), oltre 37 schianti al giorno

In città metropolitana 13.607 incidenti e 106 morti. Sotto la Madonnina schianti in aumento

In Lombardia si continua a morire, e troppo, per gli incidenti stradali. A certificarlo sono i dati sul 2019 curati da Polis Lombardia, e diffusi dal Pirellone, che sottolineano come "ad oggi, rispetto al valore teorico per l'anno 2019 stabilito dall'Obiettivo Europeo 2020, si ha un eccesso di 808 vittime da incidente stradale in Italia e di 80 in Lombardia", comunque in miglioramento - ma evidentemente non basta - rispetto ai 12 mesi precedenti, quando si erano contate 125 vittime in più rispetto al tetto massimo teorico. 

Nella Città Metropolitana di Milano - ha fatto sapere la regione in una nota - "sono stati registrati 13.607 incidenti nel 2019, 196 in meno dell'anno precedente", con una media di oltre 37 al giorno. "I casi si sono ridotti di un quarto dal 2010 e dimezzati dal 2001. Circa ogni 100 incidenti muore una persona nella Città Metropolitana, per un totale di 106 vittime nell'ultimo anno: erano 141 nel 2010 e 245 nel 2001. Il rapporto tra numero di incidenti e morti si conferma più favorevole nella Città Metropolitana rispetto al complessivo contesto regionale".

Quanti incidenti a Milano in un anno 

Dati in controtendenza per la sola Milano, invece, dove - ha spiegato l'assessore regionale alla sicurezza, Riccardo De Corato, "ci sono stati meno morti ma più incidenti". I dati dicono 8.263 schianti in un anno e 34 morti, 29 su strade urbane e 5 su extraurbane. 

"In Lombardia, la stima del costo sociale dei sinistri stradali con lesioni a persone per il 2019 risulta di poco inferiore ai tre miliardi di euro. La distribuzione percentuale dei costi sociali evidenzia la grossa fetta destinata al costo dei feriti, il 65% del totale. La diminuzione della mortalità nel 2019 ha portato anche ad un calo dei costi sociali rispetto al 2018 e al 2017", ha sottolineato il Pirellone.

"Le strade urbane contano meno di un morto ogni 100 incidenti, contro 2,6 delle autostrade e 3,7 delle altre strade extraurbane. In particolare, nel 2019, sulle strade urbane lombarde si sono verificati il 77% del totale degli incidenti, che hanno causato il 74% dei feriti e il 43% dei morti. Le autostrade concentrano, invece, circa il 7% di incidenti e feriti, e l'11% dei morti. Sulle altre strade extraurbane si verificano il 17% del totale degli incidenti, il 20% dei feriti e il 46% dei morti", hanno proseguito dalla regione.

Nella sua analisi dei dati, poi, De Corato ha incluso anche le nuove forme di mobilità, puntando il dito contro i provvedimenti adottati dai comuni, Milano in primis. "Per contenere la diffusione del virus - ha rimarcato l'assessore - sono stati adottati provvedimenti restrittivi per l'utilizzo dei mezzi pubblici. Molte amministrazioni locali hanno creato, in poco tempo, chilometri di nuove piste ciclabili restringendo le carreggiate di grandi strade e delimitando i percorsi dedicati ai velocipedi con la sola segnaletica orizzontale. Questa metodologia e l'assenza di una effettiva barriera fisica, non è la soluzione più idonea a salvaguardare la sicurezza di pedoni e ciclisti. A peggiorare la situazione, questa estate abbiamo visto i monopattini elettrici sfrecciare ovunque, condotti soprattutto da irresponsabili che, non curanti delle regole del codice della strada, hanno messo in pericolo pedoni, ciclisti e automobilisti. Senza la costante vigilanza delle forze di Polizia e delle Polizie locali sulle strade, non riusciremo mai a vincere la sfida con l'insicurezza stradale fatta - ha concluso De Corato - di distrazione, velocità, alcol e anche di indifferenza".

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