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La polemica

Il dibattito pubblico sullo stadio, ma senza pubblico: alle conclusioni solo i giornalisti

La scelta di riservare ai giornalisti la presentazione delle conclusioni del dibattito ha fatto arrabbiare alcuni consiglieri comunali (di maggioranza)

Non c'è pace per la questione dello stadio di San Siro. Venerdì 18 novembre è prevista la presentazione della relazione che conclude il dibattito pubblico, lo strumento partecipativo per illustrare ai cittadini il progetto del nuovo impianto (voluto da Milan e Inter) e le alternative di ristrutturazione dell'attuale Meazza. Ma la presentazione sarà sostanzialmente riservata ai giornalisti. Lo si deduce dalla scelta di Sala Brigida di Palazzo Marino, ovvero la sala stampa del palazzo comunale, con 49 posti a sedere. E questo ha generato alcune polemiche.

A prendere carta e penna, per protestare, sono stati alcuni consiglieri comunali del Partito democratico. "Ci si aspettava - hanno affermato Alessandro Giungi, Simonetta D'Amico, Rosario Pantaleo, Angelica Vasile e Daniele Nahum - che almeno per la presentazione delle conclusioni si fosse scelto uno spazio che potesse contenere centinaia di persone", dopo che gli altri incontri si erano svolti, secondo i cinque consiglieri, "in quasi totale clandestinità", cioè senza che venissero pubblicizzati. E, "in coerenza con questo", anche le conclusioni verranno presentate in orario lavorativo di un giorno feriale. 

Sulla questione, per primo, era intervenuto anche Carlo Monguzzi, capogruppo di Europa Verde a Palazzo Marino: "Il dibattito pubblico senza il pubblico. La relazione finale di Pillon (il coordinatore del dibattito, n.d.r.) sarà solo in streaming. Senza i cittadini. Quindi senza contestazioni. Pensavo su San Siro di aver visto tutto. Ma il dibattito pubblico senza il pubblico va oltre il dadaismo più sfrenato". Ed Elena Buscemi (Pd), presidente del consiglio comunale, aveva commentato che "la restituzione alla città di un percorso di partecipazione richiederebbe uno spazio pubblico, come l'aula consiliare o addirittura la Sala Alessi, più adatta per capienza ad ospitare questo significativo passaggio".

Ha buon gioco a replicare Alessandro De Chirico, capogruppo di Forza Italia: "Sorrido - scrive in una nota - nel leggere i commenti di alcuni colleghi di maggioranza in merito alla decisione di relazionare sul dibattito pubblico del progetto stadio in una conferenza stampa anziché in un luogo istituzionale. Perché hanno taciuto quando, in campagna elettorale, l'allora candidato Sala non ha mai pronunciato la parola stadio? Forse andava a tutti bene così. E come mai nessuno ha detto nulla quando dopo le elezioni il sindaco Sala ha iniziato a esprimersi favorevolmente? Mi sorprendo poi che la presidente del consiglio, Elena Buscemi, si sorprenda nell'essere stata totalmente esclusa dalla questione. Da quando siamo stati eletti, un anno fa, il consiglio comunale è considerato meno di zero ed evidentemente la presidente non è in grado di farsi rispettare dal sindaco e dalla sua giunta. Lo dimostra il fatto che, ad esempio, oggi è previsto un dibattito sulle misure di risparmio energetico che furono prese dal sindaco oltre un mese fa. Quindi un dibattito totalmente superfluo, utile solo per perder tempo. Figuriamoci se qualcuno ha voglia di ascoltare i bastiancontrari Giungi e Monguzzi".

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