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Diesel vietati dall'11 gennaio, ok alla proroga: il ministero dice sì alla Lombardia (e agli altri)

Lo stop ai diesel Euro 4 doveva entrare in vigore dall'11 gennaio, ma c'è l'ok alla proroga

Ok al rinvio. Il ministero dell'ambiente ha accolto la richiesta presentata da Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Veneto - le regioni del bacino Padano - di rinviare a data da destinarsi l'entrata in vigore del divieto di circolazione per le auto diesel euro 4. 

Lo stop alle macchine più inquinanti inizialmente doveva scattare il 1 ottobre 2020, ma la data era già slittata per scelta del Pirellone a causa dell'emergenza covid. Negli ultimi giorni, poi, le quattro regioni hanno chiesto una nuova deroga al governo, sempre per l'epidemia in corso.

"Le restrizioni al trasporto pubblico e alla mobilità privata e le misure di sicurezza adottate per limitare il contagio risultano incompatibili con un ulteriore intervento restrittivo sulla mobilità individuale", avevano sottolineato dalla giunta lombarda, di comune accordo con le altre amministrazioni regionali.

Nelle scorse ore, dal ministero è arrivato il via libera, che - per ora - non fissa una nuova data per lo stop ai diesel euro 4. Per il governatore del Piemonte, Alberto Cirio, il primo a confermare la notizia, si tratta di una decisione "di buon senso, la cui richiesta era arrivata non solo dal mondo produttivo ma anche da quello privato, anche alla luce della riapertura delle scuole e quindi con la possibilità di circolare ed evitare situazioni di possibili contagi". La proroga allo stop dei veicoli diesel euro 4 sarà comunque una misura temporanea, hanno sottolineato da Roma. 

Rinvio blocco diesel euro 4, c'è chi dice no

Contro la richiesta di proroga presentata dalle regioni si era scagliata Legambiente, che aveva sottolineato come non fosse "più il momento di contrattare ulteriori proroghe". 

"Le ordinanze regionali che prevedevano il blocco per le auto più inquinanti erano in programma dal 1° ottobre, ma a causa dell’emergenza sanitaria in corso hanno subìto uno slittamento a gennaio 2021. L’accordo sul blocco degli Euro 4, firmato dal ministero dell’ambiente e dalle quattro regioni che fanno parte del bacino Padano mira a ridurre l’inquinamento e dimostrare a Bruxelles l’impegno italiano nell’evitare di incorrere nelle considerevoli sanzioni legate alla scarsa qualità dell’aria respirata nelle nostre città oggetto di procedure di infrazione", avevano spiegato dall'associazione. 

"La pandemia da covid non è una buona ragione per allentare la guardia sull’inquinamento: entrambi sono da considerarsi, purtroppo, fattori debilitanti e pericolosi per la salute", aveva dichiarato Barbara Meggetto, presidente Legambiente Lombardia. “Eravamo già contrari al rinvio proposto da Regione Lombardia ad ottobre, lo siamo ancor più oggi in cui si paventa un ulteriore rinvio. Il superamento dei limiti di ossido di azoto e di polveri sottili ci ha accompagnato nei mesi scorsi anche in situazioni di traffico ridotto. Basta incentivi, basta deroghe e proroghe. La pandemia non deve farci perdere di vista la crisi ambientale e climatica, la salute e il benessere delle persone sono più importanti”.

"Aver permesso così a lungo la circolazione di veicoli pericolosi per la salute in deroga a regolamenti già esistenti, oltretutto durante una crisi sanitaria, è un affronto alla salute dei cittadini e al buon senso. Ulteriori proroghe da parte di regione Lombardia e del comune di Milano equivalgono a staccare un altro assegno in bianco per pagare le sanzioni europee", avevano concluso da Legambiente.
 

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