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Salone del Mobile, si dimette il presidente Luti: spaccatura tra chi vuol farlo e chi no

Non è ancora detto che le aziende organizzatrici (Federlegno Arredo) si impegneranno per organizzarlo in autunno

Si è dimesso il presidente del Salone del Mobile Claudio Luti. Una decisione conseguente alla spaccatura interna a Federlegno Arredo, riguardo alla possibilità di organizzare realmente il Salone 2021, annunciato per autunno, a cui alcune aziende non vogliono partecipare. Luti fa parte della "squadra" a favore del Salone in presenza e ritiene che si dovrebbe provare ad ogni costo a organizzarlo, dato che si tratta di una manifestazione molto importante non solo per Milano ma anche per l'intero Paese. Un simbolo di ripresa, lo definisce l'ormai ex presidente.

Di fronte alla spaccatura, Luti ha valutato che non vi fossero le condizioni per proseguire il percorso di lavoro per organizzare concretamente il Salone predisponendo tutte le misure di sicurezza, anche di fronte all'inevitabile incertezza dello scenario. "Quello che conta per me è la comune volontà d'intenti, che è venuta a mancare", ha dichiarato in una nota.

A metà aprile, lo stesso Luti aveva avuto alcune interlocuzioni col Governo e aveva ricevuto rassicurazioni, contando anche sulla volontà del presidente del consiglio Mario Draghi di lavorare per la ripresa delle fiere internazionali. Non è, evidentemente, bastato a dipanare i dubbi di alcuni imprenditori, timorosi che i costi di organizzazione non sarebbero stati ripagati senza la certezza di un arrivo "di massa", come accade di solito, dei buyer internazionali.

Negli ultimi giorni Federalberghi e Confcommercio, che rappresentano l'indotto del Salone, avevano espresso forte preoccupazione di fronte all'ipotesi che il Salone non si faccia più.

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