Dipendenti Atm non vaccinati rimangono fuori dalla mensa e protestano
Martedì un incontro tra rappresentanza sindacale unitaria e vertici dell'azienda
Sprovvisti di green pass, si sono ritrovati a rimanere fuori dalla mensa aziendale. È successo ai dipendenti dell'Azienda Trasporti Milanesi, che nella giornata di martedì, nel tentativo di trovare una soluzione dopo l'episodio, hanno incontrato i vertici della società attraverso la Rsu. A segnalarlo il consigliere comunale di Milano Alessandro De Chirico (Fi).
I lavoratori di Atm hanno ricevuto dall'azienda una comunicazione che spiegava che, come specificato sul sito del governo in tema di green pass, l'accesso in mensa sarebbe stato consentito solo a chi fosse in possesso della certificazione verde.
“Per la consumazione al tavolo al chiuso i lavoratori possono accedere nella mensa aziendale o nei locali adibiti alla somministrazione di servizi di ristorazione ai dipendenti, solo se muniti di certificazione verde covid-19, analogamente a quanto avviene nei ristoranti - si legge nella nota inviata ai dipendenti -. A tal fine, i gestori dei predetti servizi sono tenuti a verificare le certificazioni verdi covid-19 con le modalità indicate dal decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 17 giugno 2021”.
A partire dal 16 di agosto, nelle mense Atm hanno potuto pranzare soltanto i dipendenti in possesso del green pass, da mostrare obbligatoriamente prima di consumare al tavolo. La misura è stata applicata anche presso un self service di via Montebianco, poiché utilizzato alla stregua di una mensa interna.
Dopo che alcuni lavoratori sprovvisti del certificato sono stati respinti all'ingresso della mense, il coordinamento Rsu Gruppo Atm ha scritto ai dirigenti della società chiedendo "un incontro urgente" per "cercare soluzioni, atte a garantire fruizione del pasto sia per il personale 'fragile' che non può vaccinarsi" sia per quello privo di green pass, ovvero i no vax che non si vaccinano per scelta. In corso, martedì, l'incontro.
"I dipendenti Atm, seppur sprovvisti di green pass, devono andare a lavorare e nessuno si preoccupa se lavorano in uffici angusti a stretto contatto con colleghi oppure se guidano i mezzi pubblici con viaggiatori a bordo - commenta il consigliere comunale di Milano, Alessandro De Chirico -. È invece vietato consumare il pasto in una delle tante mense dislocate nei depositi cittadini. Fino a ieri, nessuno aveva pensato di adibire spazi all'aperto e così, fino al 31 dicembre, è severamente vietato consumare il pasto comodamente seduti al tavolo".
"Sembra che si sia trovata la soluzione di consentire l'asporto, ma considerando che l'apertura delle mense è sempre stata resa possibile sin dal 24 febbraio 2020 la soluzione sembra tanto una beffa - continua De Chirico -. È davvero inconcepibile la scarsa attenzione verso chi fa muovere i milanesi senza alcuna pausa, nemmeno quando il covid colpiva forte. Da Sala, impegnato a scrivere post sulla terribile vicenda afgana, nessuna considerazione per i lavoratori di Atm. Eppure non ci vorrebbe molto a pretendere dalla dirigenza di prevedere, a chi è sprovvisto della certificazione sanitaria per i più svariati motivi, l'elargizione di ticket lunch per andare a sedersi comodamente all'esterno di un qualsiasi bar che hanno spazi sufficienti per dare ospitalità a quelli che, quando fa comodo, il sindaco definisce eroi".