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Venerdì, 19 Aprile 2024
Attualità Stazione Centrale / Piazza Duca d'Aosta

Disabili 'cacciati' dal treno prenotato: la versione di Trenitalia

La nota di Trenitalia sul caso dei 27 passeggeri disabili rimasti senza posto

Lo "sdegno" e il "vivo dispiacere" per l'accaduto. E la conferma dell'impegno a "tutelare il diritto alla mobilità di tutti". Trenitalia, con una nota ufficiale, interviene sul caso del treno regionale 3075, il convoglio in servizio a Pasquetta tra Albenga e Milano che avrebbe dovuto ospitare 27 disabili e i loro tre accompagnatori. Avrebbe, appunto. Perché una volta a Genova la comitiva ha trovato i propri posti, regolarmente prenotati, tutti occupati ed è stata costretta a tornare sotto la Madonnina a bordo di un bus

Il "18 aprile Trenitalia aveva riservato sulla prima vettura del treno regionale 3075 Albenga-Milano i posti necessari a far viaggiare da Genova a Milano una comitiva di persone con disabilità, 27 persone più 3 accompagnatori", ricostruisce l'azienda in un comunicato con cui viene sottolineato "l'impegno a far viaggiare le 27 persone con disabilità". 

"Sul treno, arrivato a Genova Piazza Principe in ritardo per un precedente atto vandalico, che aveva costretto a cambiare tipo di convoglio a Savona, sono saliti numerosi viaggiatori occupando tutti i posti, compresi quelli tenuti e rimasti fino a lì liberi per la comitiva. A quel punto - proseguono dalla società - il personale di assistenza alla clientela è salito a bordo per invitare le persone a liberare quei posti.  Dopo circa venti minuti, nell’impossibilità di persuadere i clienti e permettere alla comitiva di viaggiare seduta e in maniera confortevole, com’era previsto, Trenitalia ha individuato una soluzione alternativa, utilizzando un pullman sostitutivo".

Disabili costretti a scendere dal treno: quanto siamo beceri e miseri

"È stata quindi fornita a Genova la massima assistenza, consegnando a ciascuno un kit con snack e bevande, accompagnandoli ai servizi igienici e, successivamente, al pullman per raggiungere Milano", assicurano da Trenitalia. La società, "esprimendo vivo dispiacere e sdegno per l'accaduto, rimborserà integralmente il biglietto a tutti i partecipanti e conferma il proprio impegno a tutelare il diritto alla mobilità di tutti, in particolar modo di chi, per poterne godere pienamente, necessita di ogni doverosa attenzione: professionale, organizzativa e di comune senso civico".

Da "Haccade!", l'associazione che aveva organizzato la gita fuori porta per il gruppo, arriva però un'altra interpretazione. "Per svolgere i nostri soggiorni siamo soliti a viaggiare con Trenitalia e, nonostante problemi comunicativi interni alla stessa che possono causare disguidi in materia di assistenza, non ci eravamo mai interfacciati con un problema di tale entità. Siamo arrivati alla stazione di Genova Piazza Principe con un’ora di anticipo rispetto al treno regionale veloce 3075 delle ore 15.48 che avremmo dovuto prendere per recarci a Milano Centrale - raccontano -. Il personale di assistenza ci ha proposto, in quanto possibili sovraffollamenti dei treni in generale, di viaggiare per mezzo di un autobus: proposta da noi rifiutata in quanto aventi diritto, come da prenotazione e accordi presi". 

Sembra, quindi, che la soluzione bus fosse già stata proposta da Trenitalia ancora prima dell'arrivo del convoglio, su cui intanto i posti erano stati occupati. "Il treno è arrivato al binario colmo di passeggeri ammassati in piedi, sia nei vagoni che nei passaggi tra una carrozza e l’altra, pertanto il personale ferroviario e l’assistenza ci hanno invitato ad aspettare per capire come poter risolvere la situazione. Sul binario è intervenuta la Polfer, ma non è stato possibile salire sul treno, poiché il treno viaggiava con almeno una carrozza in meno. Come associazione ci teniamo a sottolineare che questo spazio doveva essere garantito prima della salita dei passeggeri e non riteniamo modalità adeguata ipotizzare la discesa di trenta passeggeri, in quanto non sarebbero potuti rimanere sul mezzo neanche in piedi", rimarcano dall'associazione, che quindi non sembra addossare colpe agli altri viaggiatori

"Riteniamo che il disagio causato a noi sia un disagio causato anche ai passeggeri dello stesso treno che, informalmente, ci hanno espresso dispiacere e difficoltà", ribadiscono da "Haccade!". E come se non bastasse, pare che i problemi non si siano verificati solo a Genova. "Siamo giunti a Milano più di due ore dopo l’arrivo previsto, in un autobus privo di servizi igienici e in condizioni climatiche non adeguate e senza informazioni su un luogo di arrivo preciso in stazione centrale, informazione necessaria per le famiglie delle persone del gruppo. L’autobus si è fermato in Piazza Duca D’Aosta in una fermata dei bus Atm. Alla discesa non era presente nessuno: personale di assistenza o simili. Dopo un lasso di tempo in cui nessuno ha fornito assistenza al gruppo, né si è presentato sul luogo, le famiglie - concludono dall'associazione - hanno provveduto a recuperare i bagagli in autonomia". Per poi tornare a casa. Finalmente. 

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