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Mauro, il donatore che ha salvato una bimba di 1 anno: "Ma non ho fatto nulla di speciale"

Il racconto di Admo, associazione donatori midollo osseo, per la campagna #propriotu

L'iscrizione all'associazione fatta qualche anno fa perché in fondo "non costa nulla". Quella convinzione, "mica chiameranno proprio me", smentita cinque anni dopo. E poi la gioia, la felicità di aver fatto qualcosa di meraviglioso, di aver salvato una vita.

Perché Mauro, 30 anni, giovane e sportivo, ha salvato la vita di una bambina donandole il suo midollo osseo. A svelare la sua storia è l'Admo Lombardia, l'associazione donatori di midollo osseo, che mercoledì ha postato il racconto del "miracolo" sui social lanciando l'hashtag "#propriotu" per invitare chiunque possa a mettere il proprio nome nel registro dei donatori perché - scrivono - "ognuno di noi potrebbe essere quell'unica possibilità di salvezza per un malato". 

"Mi sono iscritto all’associazione a circa 25 anni, dicendomi «un piccolo gesto che non costa nulla, mica chiameranno proprio me». Cinque anni ed eccola lì, a gennaio, la telefonata. «Caro Mauro, c’è una possibile compatibilità con una persona malata». Fatti gli accertamenti, ebbene sì, sono selezionato proprio io, chi l’avrebbe detto?", ricorda oggi Mauro. "Cominciano gli esami per capire il mio stato di salute, sembra procedere tutto per il meglio ma a poco tempo dalla donazione viene tutto sospeso per complicazioni alla salute del ricevente. Questo è stato un momento strano per me. Mi sono reso conto che non avevo mai pensato alla persona dall’altra parte. Il mio problema più grande era il traffico per andare all’ospedale a fare gli esami, chiedere qualche permesso al lavoro", confessa. 

"Ad un tratto invece ho capito che dall’altra parte una persona, una famiglia, un altro mondo avevano scommesso tutto su questa cosa - sottolinea il 30enne -. Fortunatamente dopo qualche tempo si è programmato di nuovo l’intervento con prelievo da cresta iliaca e ad agosto ho effettuato la donazione di midollo osseo. Al mio risveglio medici mi stringevano le mani, complimenti da tutte le parti, dentro di me pensavo «Perché tutto questo? Ho solo dormito 45 minuti». Quando mi viene chiesto di raccontare la mia esperienza sono sempre un poco a disagio", ammette adesso Mauro. 

E il perché è presto spiegato: 

"Nel mio piccolo sento di non aver fatto niente di speciale, giusto qualche esame e due notti in ospedale".

"Ecco perché bisogna iscriversi all’associazione. Perché a noi costa davvero poco, ma a qualcuno puoi cambiare la vita - l'invito di Mauro -. Giusto per la cronaca, la mia donazione è stata fatta ad una bambina di meno di un anno".

Foto - Il post di Admo per #propriotu

post fb admo lombardia-2

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