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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Prevenzione: la Regione finanzia il "drug checking" fuori dalle discoteche

I giovani possono sapere immediatamente che cosa hanno realmente comprato e, evenutalmente, decidere di non consumare la droga oppure avere consigli sul consumo responsabile

La Regione Lombardia finanzia i servizi di drug checking fuori dai luoghi di divertimento come le discoteche. E lo fa stanziando 100 mila euro per il 2020 grazie ad un emendamento alla legge di bilancio, presentato da Michele Usuelli (Più Europa) e approvato dal consiglio regionale. 

Il drug checking è un servizio che consente a chi ha appena acquistato una dose di sostanze stupefacenti a farla analizzare in tempo reale, prima di consumarla, per conoscerne la composizione effettiva, avere informazioni sui "mix" pericolosi (ad esempio con l'alcol) ed essere informato su accorgimenti da tenere per un consumo responsabile e sicuro.

L'ultimo progetto di drug checking condotto in Italia, il Baonps, parla chiaro: il 38% di chi aveva acquistato una sostanza stupefacente ha deciso di non farne uso dopo l'analisi della composizione effettiva di quanto acquistato. L'altro grande vantaggio di questo servizio di prevenzione risiede nel fatto che si possono intercettare più facilmente le nuove sostanze psicoattive immesse sul mercato: sono state ben 49 nel solo 2018.

«Con questo provvedimento, Regione Lombardia ha scelto assennatamente un canale di comunicazione e fiducia tra operatori e consumatori, per offrire un intervento di riduzione del danno efficace nel momento più prossimo al consumo delle sostanze», commenta Michele Usuelli ricordando che i 100 mila euro arrivano dal bilancio dell'assessorato alle politiche giovanili: «Ringrazio l'assessora Martina Cambiaghi - conclude Usuelli - che, insieme a tutta la giunta, ha dimostrato di preferire il "metodo scientifico" ai facili slogan propagandistici per la gestione dei fenomeni, anche di quelli difficili come il consumo di stupefacenti».

«I dati sui consumi in Lombardia, recentemente divulgati dal Ceal (Coordinamento Enti Autorizzati e Accreditati Lombardi) e dal Cnca (Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza), hanno evidenziato la sussistenza di un problema sanitario dovuto all'inconsapevolezza di ciò che i consumatori acquistano dal mercato nero. Conoscere prima dell'assunzione il grado di "purezza" delle sostanze e la loro composizione chimica, avere tutte le informazioni sui rischi dovuti ai mix e agli effetti collaterali di alcuni principi attivi, non solo riduce la possibilità che una sporadica assunzione diventi una dipendenza, ma è uno dei più efficaci sistemi di riduzione di overdose e ricoveri», dichiara Barbara Bonvicini, membro di direzione di Radicali Italiani.

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