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Ecomafie e reati ambientali, Lombardia al primo posto nel nord Italia

Presentato a Milano l'annuale rapporto di Legambiente sulla criminalità ambientale. La Regione è anche la quarta su scala nazionale per reati contro la fauna e la terza per corruzione ambientale

La Lombardia è la prima regione del Nord (e la settima in Italia) per numero di reati ambientali e la prima a livello nazionale per numero di persone sottoposte a provvedimenti cautelari restrittivi per questo tipo di crimini. A dirlo l'annuale rapporto di Legambiente, 'Ecomafia: i dati e i numeri dell'illegalità ambientale e delle ecomafie in Lombardia', presentato a Milano, che sottolinea come i delitti accertati in Regione nel 2018 siano stati 1.541. 

Lombardia, terra di ecomafie e di crimini contro l'ambiente

"La Lombardia continua ad essere uno dei territori in cui l’illegalità ambientale si dimostra più pervasiva e diffusa", si legge in una nota dell'associazione ambientalista. A livello regionale nel 2018 535 reati ambientali riguardando il ciclo illegale dei rifiuti, (pari al 6,7% del totale nazionale). Nel corso dell'ultimo anno in Lombardia si sono svolte dodici delle cento inchieste per corruzione e reati contro la pubblica amministrazione nel settore ambientale; in totale gli arresti sono stati 110. La Regione si classifica quindi al terzo posto della classifica nazionale per corruzione ambientale.

La Regione è anche la quarta su scala nazionale per reati contro la fauna (cattura di fauna selvatica protetta e traffico illegale di animali d’affezione in primis) e la prima del nord per numero di reati nel ciclo illegale dei rifiuti. "Sempre più spesso la corruzione e i reati contro la pubblica amministrazione in generale – dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia – sono il mezzo con cui si apre la strada alle condotte criminali che danneggiano o mettono a rischio l'ambiente per realizzare guadagni illegali. La commistione tra criminalità ambientale, imprese spregiudicate, politica e pubblica amministrazione compiacente è un mix devastante".

"Negli ultimi anni la Lombardia è stata definita 'Terra dei Fuochi del Nord' - continua Legambiente -. Infatti sono in costante aumento i roghi appiccati agli impianti di trattamento e ai depositi, autorizzati e non, come tecnica di smaltimento e soprattutto occultamento di azioni illecite contro l’ambiente. In Lombardia nel 2015 si sono sviluppati sei incendi in impianti di trattamento e stoccaggio di rifiuti, nel 2016 tre roghi, 15 nel 2017 e 16 nel 2018". Tra i casi più recenti di roghi in discarica quello maxi di via Chiasseriniquello a Peschiera Borromeo dello scorso ottobre, quello in via Bonfadini a settembre e quello ad Arese a luglio 2017.


 

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