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Caso Eitan, respinto ricorso del nonno: il bambino deve tornare in Italia

A rigettare il ricorso di Shmuel Peleg la Corte Suprema israeliana

Dopo l'accusa di rapimento, la Corte Suprema israeliana ha rigettato il ricorso di Shmuel Peleg, nonno materno di Eitan, il bambino sopravvissuto alla tragedia del Mottarone (Stresa) del 23 maggio 2021. Il piccolo dovrà quindi tornare in Italia dalla zia paterna, alla quale era stato affidato. A renderlo noto la famiglia stessa che ricorda come il suo arrivo nel nostro Paese fosse già stato disposto dalle prime due sentenze israeliane.

Il presunto complice di Peleg, il soldato di un'agenzia di contractor, Gabriel Alon Abutbul, che avrebbe aiutato il nonno a rapire il nipotino, era stato arrestato lo scorso 25 novembre su mandato d'arresto internazionale a Cipro e ora è stato scarcerato con obbligo di firma dai giudici ciprioti. La prossima udienza si terrà il 2 dicembre e la procedura sull'eventuale estradizione deve concludersi, a quanto si è saputo, in 60 giorni, prorogabili di altri 30. Peleg, 58 anni, risponde di sequestro di persona per aver portato il nipote a Tel Aviv lo scorso 11 novembre, senza l'autorizzazione della zia paterna che vive nel Pavese, la quale, dopo la morte di entrambi i genitori, ne era diventata tutrice.

I legali dell'uomo avevano presentato ricorso contro l'ordinanza d'arresto emessa dal gip di Pavia a suo carico, ma il Riesame ha invece convalidato il suo arresto. Su Peleg, vista l'ordinanza, ora pende un mandato d'arresto internazionale, che al momento non è però stato ancora eseguito. Il nonno di Eitan sosteneva che Israele sarebbe stato il "luogo normale di vita" del bimbo, che ha sei anni. Ma il Tribunale di Tel Aviv, dopo il rapimento, aveva invece deciso il rientro in Italia del bambino.

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